L'ente rifiuti appare all'orizzonte

L'ente rifiuti appare all'orizzonte
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Sulla polemica sollevata negli ultimi giorni dalle opposizioni riguardo all'aumento della Tari, approvato pur in mancanza di un piano finanziario presentato da Ecoambiente, il sindaco sembra glissare. Prendere parola, invece, per intervenire comunque sul tema dei rifiuti, anche se solo per sottolineare che la costituzione del Consiglio di bacino, l'ente che dovrebbe pensionare il Consorzio Rsu in liquidazione dal 2013, sembra ora più vicina.

Non certo un passaggio agevole, visto che il tutto sarebbe dovuto avvenire anni fa. E le asperità fra i sindaci, fra polemiche e spaccature e tregue improvvise, non hanno certo messo la strada in discesa. Tanto che il 27 marzo scorso l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin ha chiamato a raccolta i sindaci a Palazzo Celio, affiancato dal prefetto Enrico Caterino, per spronare i sindaci a chiudere la costituzione del Consiglio di bacino.
Ieri il sindaco del capoluogo, al quale è stato affidato il ruolo di responsabile del coordinamento del percorso di costituzione, ha inviato una nota nella quale plaude alla «volontà dei 36 Comuni della provincia che hanno deliberato il testo convenzionale del Consiglio di bacino rifiuti». Un balzo in avanti, se si considera che appena due settimane fa, il 10 maggio, lo stesso Bergamin aveva inviato una nota dai toni non proprio distensivi in risposta a quella arrivata dal Comune di Occhiobello nella quale sottolineava che «presso quest'ente di coordinamento sono presenti al momento solo 26 deliberazioni dei consigli comunali (su 50 Comuni del Bacino Rovigo). Poiché si tratta di una procedura ben nota ai Comuni, si respinge per l'ennesima volta con fermezza ogni più o meno velata allusione ai ritardi nell'operato di questo ente di coordinamento».

Clima più disteso, quindi, alla luce dell'accelerazione, tanto che nella sua ultima nota Bergamin rimarca come la sua «volontà politico-amministrativa è quella di collaborare pienamente per addivenire, in tempi brevi, alla completa costituzione del Consiglio di bacino». Ecco, allora, la sollecitazione, ma senza polemica, ai ritardatari: «Attendiamo con fiducia di avere notizia dagli altri 14 Comuni che mancano all'appello. Appena avremo indicazione da tutti i Comuni polesani, di concerto, si provvederà alla costituzione del Consiglio di bacino. Da tale risultato si potrà quindi iniziare mettendo in sicurezza l'azienda Ecoambiente, i quasi 300 dipendenti e le relative famiglie; si potrà procedere alla stesura di una programmazione aziendale sul lungo periodo, con la volontà precisa di raggiungere una rimodulazione positiva delle tariffe sui rifiuti. Tra i diversi e più importanti obiettivi, ci sono anche gli investimenti sul territorio, la sostenibilità ambientale e la tutela della salute dei cittadini».
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Il Gazzettino