L'EMERGENZA WASHINGTON Donald Trump vola in California nelle zone devastate dal

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L'EMERGENZAWASHINGTON Donald Trump vola in California nelle zone devastate dal peggiore incendio della storia americana, mentre il bilancio delle vittime sale a 74 e quello dei...

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L'EMERGENZA
WASHINGTON Donald Trump vola in California nelle zone devastate dal peggiore incendio della storia americana, mentre il bilancio delle vittime sale a 74 e quello dei dispersi supera i mille. Intanto arriva un altro allarme: San Francisco, Sacramento e Stockton sono «le città più inquinate» del mondo, con una qualità dell'aria peggiore di alcuni luoghi noti tradizionalmente per lo smog in Cina e in India, secondo l'organizzazione nonprofit PurpleAir. «Sembra la peggior qualità dell'aria mai sperimentata a San Francisco», ha ammesso Dan Jaffe, professore di chimica ambientale all' università di Washington, definendo la situazione «una vera e propria emergenza».

LA VISITA
L'odore del fumo si sente anche quando Trump sbarca alla base aerea di Beale, accolto dal governatore uscente Jerry Brown e dall'eletto che gli subentrerà Gavin Newsom, entrambi democratici e suoi fieri avversari. Il presidente ha effettuato vari sopralluoghi e incontrato i soccorritori, evitando per ora le polemiche. Ma prima di partire aveva sollevato nuovamente la necessità di migliorare la gestione del patrimonio forestale, su cui inizialmente aveva scaricato le cause dei roghi, suscitando reazioni sdegnate. «È una questione molto grossa e costosa, ma molto economica se si paragona anche ad uno solo di questi orribili incendi e al fatto che salveremo un sacco di vite», ha sottolineato. In effetti il bilancio è drammatico e resta l'interrogativo su un numero così elevato di dispersi: 1.011. Ma le autorità hanno precisato che la lista potrebbe contenere nomi duplicati o di persone che sono sane e salve all'insaputa di chi le sta cercando. Gli sfollati, in alcuni casi ospitati in tende, invece sono circa 50 mila.
LA SITUAZIONE

I roghi, alimentati da venti forti su una vegetazione secca a causa di una lunga siccità, sono scoppiati l'8 novembre nel nord della California distruggendo la cittadina di Paradise, che contava 27mila abitanti, e le comunità vicine. Finora sono andati in fumo 598 chilometri quadrati di terreno e sono state incenerite 10mila abitazioni, comprese le ville di molte star, da Guillermo del Toro a Neil Young. I vigili del fuoco sono riusciti a domare finora solo il 50% del fronte di fuoco. La pioggia è prevista solo verso metà della prossima settimana: aiuterà i pompieri ma renderà più difficile le ricerche dei resti delle vittime.
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Il Gazzettino