L'emergenza e le malattie dimenticate

L'emergenza e le malattie dimenticate
SANITÀ RALLENTATAPORDENONE L'emergenza di questa seconda fase Covid che sta mettendo in seria difficoltà gli ospedali - e che è destinata a proseguire per settimane, se non...

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SANITÀ RALLENTATA
PORDENONE L'emergenza di questa seconda fase Covid che sta mettendo in seria difficoltà gli ospedali - e che è destinata a proseguire per settimane, se non mesi - nasconde un'altra faccia del problema sanitario. Che non è meno grave e i cui risvolti emergeranno nel tempo: quella di tutte le altre patologie che sono soggette al rallentamento del sistema. Visite specialistiche rinviate, screening che possono saltare, interventi chirurgici procrastinati nel tempo. Tutte situazioni che rischiano di portare in futuro a un aggravamento di diverse patologie.

LA SITUAZIONE
«L'emergenza Covid sta inevitabilmente portando il sistema sanitario a uno stallo su molti altri fronti. È un problema generale e diffuso - ammette Guido Lucchini, presidente provinciale dell'Ordine dei medici -. Ma è necessario trovare le strade per evitare questo stallo. A livello nazionale la pandemia ha fatto rinviare 440 mila interventi chirurgici. Questo è un problema enorme. Le patologie cardiologiche, reumatologiche, oncologiche, i casi di diabete: in molte di queste situazioni il ritardo di sei mesi o un anno può portare a una diagnosi già conclamata». Poi c'è l'aspetto della paura del contagio che spinge a non andare dal medico o al pronto soccorso. «Si è visto un aumento - aggiunge Lucchini - di casi di aggravarsi di patologie cardiovascolari o addirittura di infarti su pazienti rimasti a casa per la paura di dover essere ricoverati». Insomma, le gravi difficoltà legate al Covid cui i reparti e gli operatori sanitari (pochi e spesso allo stremo delle forze) devono rispondere rischiano di vedere trascurate molte altre situazioni anche gravi. Problemi e difficoltà con cui, soprattutto le persone anziane, si scontrano quotidianamente. «Son molte le segnalazioni che riceviamo ormai tutti i giorni. Visite spostate - elenca Giuliana Pigozzo, segretaria del sindacato pensionati Cgil, una sorta di osservatorio dei problemi dei pazienti più in là con l'età - interventi rinviati, difficoltà nelle visite di controllo. La grave emergenza che stiamo attraversando mette a nudo i problemi legati a molte patologie che non sono mica sparite con il Covid. Situazioni che se riferite a persone anziane, che magari soffrono per qualche patologia cronica, creano ansia e angoscia». Si pensi, per esempio, alle malattie oncologiche. «È vero che gli interventi urgenti vengono fatti, ma poi ci sono i successivi percorsi terapeutici e di controllo che devono avere una cadenza precisa e che in questa situazione spesso diventa difficile rispettare». Il problema negli ultimi due, tre mesi si è molto aggravato. «C'era ancora molto arretrato, cioé visite e interventi, da recuperare rispetto alla prima ondata. È arrivata - aggiunge la responsabile dei pensionati - poi la seconda ondata più terribile della prima e i ritardi si stanno sommando ai ritardi precedenti. Se non si agisce cosa ci troveremo alla fine dell'emergenza sul fronte delle molte altre patologie dimenticate?».
LISTE D'ATTESA

Per sgravare le liste d'attesa a fine ottobre la Regione ha dato delle linee guida anche attraverso l'utilizzo di personale ad hoc. «Ma su questo fronte non c'è trasparenza da parte della Regione. Non si sa qual è il quadro dei territori e a che punto siamo. Servirebbero risposte». I sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil, a fine ottobre, avevano chiesto anche un confronto con il prefetto. «Auspichiamo si possa fare presto», sostengono.
d.l.
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Il Gazzettino