L'elicottero del 118 e il volo notturno: «Appalto complesso»

L'elicottero del 118 e il volo notturno: «Appalto complesso»
IL TECNICOTREVISO A chi affida ogni speranza di salvezza al volo notturno, risponde il pragmatismo tecnico di Paolo Rosi, referente del Sistema 118 - Coordinatore regionale...

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IL TECNICO
TREVISO A chi affida ogni speranza di salvezza al volo notturno, risponde il pragmatismo tecnico di Paolo Rosi, referente del Sistema 118 - Coordinatore regionale Emergenza ed Urgenza. «Sarà un passo avanti nell'offerta dei servizi sanitari - spiega -, ma non sarà una rivoluzione e soprattutto rimane una forzatura dire che non ci saranno più morti. Purtroppo non è così, perché le variabili del volo notturno sono molte, a cominciare dalle condizioni meteo che non sempre permettono un decollo».

APPALTO COMPLESSO
Il dottor Rosi entra nei dettagli tecnici dell'appalto dell'elisoccorso spiegando come la procedura sia stata estremamente complessa. Appalti di questa dimensione, ovvero da 51 milioni di euro per sei anni e per di più in ambito sanitario, devono passare attente valutazioni: dal tipo di aeromobili utilizzati al personale in dotazione, fino all'organizzazione, senza contare il fiato sul collo del Garante per la concorrenza. Non a caso si è proceduto con due distinti appalti, uno per Treviso-Belluno, l'altro per Verona-Padova, ovvero le quattro realtà che ospitano le basi dell'Elisoccorso.
VISORI
Il bando prevede anche che gli elicotteri siano dotati dei visori notturni, tecnologia finora in dotazione solo dell'Esercito, grazie ai quali è possibile atterrare anche in aree non illuminate. Un sistema che attualmente, spiega Rosi, viene utilizzato in via sperimentale solo in Lombardia e Alto Adige, precisamente ad Ortisei. «La ditta vincitrice dovrà quindi essere dotata di piloti addestrati per questo tipo di volo che richiedono un'alta specializzazione da mantenere e migliorare nel tempo», spiega il dirigente. Resta il fatto che il servizio notturno dovrà comunque fare i conti con una serie di variabili non indifferenti. «Primo, le procedure per alzarsi in volo di notte sono oggettivamente più complesse, richiedendo più tempo - aggiunge Rosi -; secondo, bisognerà tener conto delle condizioni meteo e fare quindi i conti con pioggia, neve, scarsa visibilità. Sono variabili importanti che rischiano di azzerare gli sforzi economici necessari per sostenere il servizio».
COSTI-BENEFICI

Una lettura molto cauta, quella del dirigente, che sembra voler riportare tutti, è il caso di dirlo, con i piedi per terra. L'etichetta di fonte di salvezza assoluta non calza. E l'equazione costi-benefici potrebbe non trovare soluzione. Ma il dado è tratto, e il volo notturno presto diventerà una realtà anche nel Veneto, dopo Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Emilia Romagna e Toscana. Quando? «Difficile parlare di tempi - replica Rosi -; dipenderà da quante offerte saranno pervenute, dai sempre possibili ricorsi amministrativi da parte di chi sarà escluso dalla gara. In Sardegna ci impiegammo due mesi per valutare le due offerte pervenute e superare anche un ricorso al Tar. Non posso quindi sbilanciarmi. Per il nostro bando sono state cinque le ditte italiane che si sono presentate ai sopralluoghi, ma non è detto che tutte abbiamo partecipato. Lo vedremo a ore».
L.M.
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Il Gazzettino