L'Avis respira Le donazioni tornano a salire

L'Avis respira Le donazioni tornano a salire
VOLONTARIATOMESTRE Sangue da record nel 2021. Con giovani e innovazione come chiavi di volta per il futuro di un'Avis provinciale di Venezia che registra 1.343 donazioni in più...

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VOLONTARIATO
MESTRE Sangue da record nel 2021. Con giovani e innovazione come chiavi di volta per il futuro di un'Avis provinciale di Venezia che registra 1.343 donazioni in più rispetto allo scorso anno. Infatti, dopo il drammatico 2020 che ne aveva contate 26.233, da gennaio a settembre le unità sono salite a quota 27.576. Bene anche il plasma, con 4.200 raccolte (+274 su 12 mesi fa), e le piastrine, risultate 392 (+70). Le realtà comunali più virtuose sono Chioggia con +89, Portogruaro con +136 e San Donà con +217, ma soprattutto Venezia centro storico con +487, dato interessante in termini demografici e anagrafici (pochi residenti mediamente anziani). Male invece Mestre e Marghera con -27 e Zelarino con -20. Un altro aspetto tutto lagunare riguarda Pellestrina, che sembra diventata una zona ad altissima intensità di donatori i quali, su 3.800 abitanti, ammontano a 181, ovvero il 4,7% dei residenti.

IL BILANCIO
«C'è soddisfazione - commenta il presidente Avis, Nevio Boscolo Cappon - per la prima volta dopo la brusca frenata causa Covid, osserviamo una ripresa, torniamo a respirare, e dunque la strada è giusta». Vero, il percorso pare proficuo, ma senza dimenticare come i numeri attuali, a parte plasma e piastrine in aumento, rimangano negativi se confrontati al 2019 (28.550 donazioni), e questo per via del trend generale costantemente in discesa (44.138 il totale 2019, 41.773 quello 2020, 32.168 nel 2021), al di là dalla crisi sanitaria. «Ma non dobbiamo fermarci - prosegue Boscolo - perché stanno tornando a regime le operazioni sospese, e pensate che per due ore d'intervento chirurgico serve il sangue che una persona dona in 30 anni. Il punto - spiega - non è avere altri donatori, comunque sempre auspicabili, ma che donino regolarmente quelli che abbiamo già, se arrivassimo a due prelievi all'anno per ognuno copriremmo il fabbisogno degli ospedali». L'invito a non fermarsi è supportato con due iniziative, pensate per raggiungere i giovani. La prima è rivolta a studenti e famiglie, con il progetto Scuola di cui Avis Venezia, con i suoi diecimila giovani coinvolti, ne rappresenta la metà per interventi realizzati. L'offerta formativa, mirata a sensibilizzare sul dono, è seguita da Laura Elia, docente di pedagogia allo Iusve. La seconda è il canale Telegram Avis Provinciale Venezia, per rimanere informati su attività e azioni locali, perché «la comunicazione è il nostro futuro», dice Giovanni Laviola, segnalando inoltre l'importanza del gruppo sanguigno Zero negativo. «Speriamo di non dover mai più prendere sacche da altre province come nel 2020 - conclude Boscolo - Rinnovo l'invito a non mollare, aiutando l'ammalato che, guardandoci dalla finestra dell'ospedale, vive grazie ai donatori».

Luca Bagnoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino