L'avaria nel sistema di riscaldamento fece precipitare l'F-16 fuori controllo

L'avaria nel sistema di riscaldamento fece precipitare l'F-16 fuori controllo
L'INCIDENTEBELLUNO Era il pomeriggio dell'8 febbraio 1985 quando un velivolo F16-A appartenente al 401° Wing (Stormo), 614° Squadron (Gruppo), con base a Torrejon (Spagna)...

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L'INCIDENTE
BELLUNO Era il pomeriggio dell'8 febbraio 1985 quando un velivolo F16-A appartenente al 401° Wing (Stormo), 614° Squadron (Gruppo), con base a Torrejon (Spagna) codice di coda TJ, precipitò a Cesa di Limana. Era diretto alla base Nato di Aviano (Pn). Il pilota Charles Timothy Brown, appartenente all'Aeronautica degli Stati Uniti d'America, riuscì a mettersi in salvo con il paracadute dopo essersi catapultato fuori dal velivolo attivando il seggiolino eiettabile. Durante questa operazione una cinghia del paracadute gli provocò una profonda ferita all'altezza della mandibola. Finì Medil, verso le Ronce.

«La causa dell'incidente - spiega il pilota Roberto Sardo dell'Aeroclub Dell'Oro di Belluno - fu determinata dall'avaria del sistema di riscaldamento delle sonde dell'AOA (angolo con cui l'aria incontra l'ala) e dalla conseguente formazione di ghiaccio che deflettè i sensori a fondo corsa. Di conseguenza il computer estese completamente i flaps anteriori, provocando la perdita di controllo da parte del pilota. Il velivolo si rovesciò sul dorso, impattando capovolto sul terreno ancora coperto di neve e scivolando per diversi metri. È probabile - prosegue Sardo - che abbia incontrato condizioni meteo avverse con una repentina formazione di ghiaccio sui sensori. La stessa cosa accadde con il volo Air France del primo giugno 2009 partito da Rio de Janeiro con destinazione Parigi. L'aereo precipitò nell'Atlantico. Persero la vita 228 persone».
L'incidente di Cesa viene ricordato perfettamente anche da Oscar De Bona, presidente dell'Associazione bellunesi nel mondo e per ben 13 anni presidente della Provincia di Belluno: «Ero passato di là un'ora dopo il fatto - afferma De Bona - ed era pieno di militari che perlustravano l'area».
Eddy Fontana, vicesindaco di Limana, quel giorno era al lavoro alla Costan. «Il velivolo cadde a circa 500 metri dalla fabbrica - ricorda Fontana -. Sentimmo un gran rumore e poi ci fu un inizio di incendio. Pensammo che dentro ci fosse ancora il pilota, invece, fortunatamente, si era lanciato fuori. Prima di precipitare l'areo fece una virata verso Trichiana e poi verso il Piave passando sopra la Costan per poi cadere poi tra il Piave e la fabbrica, vicino a una casa che oggi è disabitata, ma all'epoca no».
Una copia dell'incidente accaduto a Charìles Timothy Brown, si verificò a Zoldo Alto il 18 settembre 2007. Si trattava di un F-16 delle forze militari Usaf di Aviano, condotto dal maggiore Timothy Palmer, da dove il velivolo era partito per un'esercitazione. Precipitò, verso le 18.30, poco distante dalle frazioni di Fusine e Soramaè.
«Quel giorno, quando cadde l'aereo - ricorda ancora - era in atto un violento temporale, condizioni particolarmente estreme che anche il quel caso formarono del ghiaccio sulle sonde di pressione rendendo il velivolo incontrollabile».

Lauredana Marsiglia
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Il Gazzettino