L'ARMA FARRA DI SOLIGO Un coltello da cucina, del tipo che si usa per affettare

L'ARMA FARRA DI SOLIGO Un coltello da cucina, del tipo che si usa per affettare
L'ARMAFARRA DI SOLIGO Un coltello da cucina, del tipo che si usa per affettare la carne. Una lama lunga circa venti centimetri, piuttosto sottile, con un'impugnatura di gomma. Lo...

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L'ARMA
FARRA DI SOLIGO Un coltello da cucina, del tipo che si usa per affettare la carne. Una lama lunga circa venti centimetri, piuttosto sottile, con un'impugnatura di gomma. Lo avrebbe preso dalla sua casa di Col San Martino il 34enne Fabrizio Biscaro. E lo avrebbe preso già nella giornata di martedì, prima di allontanarsi a bordo della sua Volkswagen Polo sparendo per ricomparire soltanto ieri pomeriggio davanti alla caserma. Ora su quell'arma bianca, immediatamente posta sotto sequestro, saranno svolti tutti gli accertamenti del caso. Per capirne l'esatta provenienza, per capire quali siano state le ferite mortali che ha causato a Elisa, per capire infine se quel gesto omicidiario fosse stato premeditato già da martedì.

Quello usato per l'aggressione all'Isola dei morti di Moriago è un coltello di grandi dimensioni. Non un normale coltello da tavola, ma comunque un utensile facilmente reperibile in tutte le cucine. I primi accertamenti saranno volti a determinare se quella lama appartenesse alla famiglia Biscaro e se l'assassino l'abbia presa dalla cucina di casa uscendo armato già la sera di martedì. Anche per questo ieri pomeriggio i suoi genitori sono stati convocati in caserma mentre lui veniva torchiato dagli inquirenti. Il medico legale che sarà incaricato di eseguire l'autopsia sul cadavere della donna dovrà poi determinare con precisione quanti siano i fendenti che l'hanno colpita. Elisa aveva tanti tagli da difesa sulle braccia, specie sull'avambraccio sinistro. Anche quelli, seppure di profondità minore rispetto a quelli sul tronco, sono stati inferti con quella stessa arma. Quella che il 34enne le ha conficcato anche nel fianco, nella schiena, nel collo fino ad arrivare a ucciderla. Se non l'avessere recuperato in casa in via Posmon significherebbe che nelle ore in cui di lui non si è saputo più nulla se la sarebbe dovuta procurare altrove. Elemento che tuttora per il momento non sembra trovare riscontri. Bisogna però appurare dove l'uomo, insieme a quel voluminoso coltello, abbia trascorso la notte fra martedì e mercoledì, probabilmente dormendo dentro la sua auto. Al momento non si può escludere nemmeno che fosse già lungo il Piave e che lì abbia assalito Elisa dopo che lei si era sistemata a prendere il sole.
S.d.s.
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Il Gazzettino