L'AREA VERDE PADOVA «Chi provvederà a custodire il parco Morandi d'ora

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L'AREA VERDE

PADOVA «Chi provvederà a custodire il parco Morandi d'ora in avanti, dal momento che i due anziani alpini che se ne occupavano finora non hanno più rinnovato il contratto di gestione col Comune?». A domandarselo sono numerosi residenti dell'Arcella, fra cui il coordinatore del comitato civico Gruppo Vivere bene San Bellino, Antonio Huaroto, che spiega: «I due alpini, cui tutta la comunità del quartiere è riconoscente, e che ringraziamo per il servizio svolto in questi anni, hanno recentemente rinunciato all'impegno di prendersi cura del giardino, a causa dell'avanzare dell'età, e attualmente stanno ancora continuando a prestare la loro opera solo in qualità di volontari, per cui temiamo che cessino a breve. E' quindi necessario chiarire le modalità future di gestione del polmone verde, punto di riferimento per tante famiglie dell'Arcella, e in particolare per molte di quelle che non possono permettersi di pagare i centri estivi per ragazzi, durante le vacanze scolastiche». Huaroto solleva inoltre il problema della chiusura dell'accesso al parco Morandi da via Del Giglio, e fa appello all'amministrazione per la riapertura del portone da quel lato. «Da circa sei anni è stato interdetto quell'accesso, a causa di situazioni di degrado, come presenza di sbandati e spacciatori, specie di sera, nella zona ricorda-. Ora, con l'estate, moltissimi residenti di San Bellino, Santissima Trinità e Buonpastore domandano la riapertura del cancello in via Del Giglio, affinchè adulti e ragazzi, a piedi e in bicicletta, non siano più costretti ad affrontare un tragitto più lungo di circa venti minuti, attraverso strade trafficate e pericolose, come Duprè e Schiavone, per recarsi alla porta principale del parco». Il coordinatore riferisce infine che il Gruppo San Bellino ha ricevuto dal Comune «l'autorizzazione a lanciare un progetto di restauro dello stabile da anni in disuso Casetta Morandi, dentro il parco omonimo. Stiamo elaborando un piano di recupero architettonico e ristrutturazione del casolare abbandonato, per vorremmo trovare finanziamenti tramite sponsor privati - conclude Huaroto-. Ricerchiamo inoltre associazioni che si mettano in contatto con noi, interessate a svolgere all'interno dell'edificio, una volta sistemato, attività sociali nel parco, soprattutto a sostegno degli anziani».

Isabella Scalabrin
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Il Gazzettino