L'Arbitro finanziario: anche Ubi e Bpr dovrebbero sanare i danni provocati delle quattro banche fallite

L'Arbitro finanziario: anche Ubi e Bpr dovrebbero sanare i danni provocati delle quattro banche fallite
LA DELIBERAROMA L'Arbitro per le controversie finanziarie della Consob (Acf) apre la strada ai risparmiatori-clienti di Banca Marche, Etruria, Chieti e Ferrara per rivalersi sugli...

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LA DELIBERA
ROMA L'Arbitro per le controversie finanziarie della Consob (Acf) apre la strada ai risparmiatori-clienti di Banca Marche, Etruria, Chieti e Ferrara per rivalersi sugli istituti che hanno inglobato le banche salvate. Per Banca Marche, Etruria e Chieti si tratta di Ubi Banca; per CariFerrara di Bper. «I clienti della vecchia banca, così come avrebbero potuto avanzare pretese risarcitorie» nei confronti di essa, «allo stesso modo non possono non ritenersi legittimati a procedere in tal senso anche nei confronti della Nuova Banca», si legge in una delle decisioni prese dall'Arbitro. La novità emersa ieri sta nell'affermare chiaramente che esiste una legittimazione passiva della nuova entità bancaria, la cosiddetta good bank che ha mantenuto di fatto in continuità i rapporti contrattuali attivi e passivi delle banche preesistenti finite in risoluzione e rispondono quindi, sia pure in via dedotta, «di una violazione delle regole di correttezza e trasparenza nella prestazione di un servizio di investimento». Il tema, in altre parole, non è l'azzeramento o meno del valore delle azioni sottoscritte e dell'investimento (l'Acf peraltro si dichiara non competente su tutta la tematica relativa alle carenze informative del prospetto), quanto quello della consulenza fornita ai clienti della banca, di cui è chiamata invece a rispondere anche dopo la risoluzione la good bank. La novità non mancherà di suscitare polemiche, anche perché potrebbe fornire sia a Ubi Banca sia a Bper il pretesto per ridiscutere il contratto di acquisizione visto che della questione mai nessuno aveva parlato. Allo stato, quindi, la determinazione dell'Arbitro appare più come una disquisizione teorica che non la base giuridica di un'azione vera di rivendi ca. Va precisato che le decisioni dell'Acf emerse ieri sono tutte relative a motivazioni prodotte su investimenti effettuati dai risparmiatori ricorrenti relativamente ai titoli della ex Marche relativamente all'aumento di capitale del 2012, e dunque è solo per deduzione che esse possono applicarsi, sempre in via teorica, a ricorsi legati a Etruria, Chieti e naturalmente CariFerrara.

L. Mar.
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Il Gazzettino