L'APPROFONDIMENTO VENEZIA Lo dicono i numeri: il Nordest primeggia in Italia

L'APPROFONDIMENTO VENEZIA Lo dicono i numeri: il Nordest primeggia in Italia
L'APPROFONDIMENTOVENEZIA Lo dicono i numeri: il Nordest primeggia in Italia per numero di tamponi effettuati in relazione alla popolazione complessiva. Da un'elaborazione del...

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L'APPROFONDIMENTO
VENEZIA Lo dicono i numeri: il Nordest primeggia in Italia per numero di tamponi effettuati in relazione alla popolazione complessiva. Da un'elaborazione del Gazzettino, su dati forniti dalla Protezione civile nazionale e divulgati alle 17 di ieri, risulta infatti che dall'inizio dell'emergenza il Veneto ha effettuato 81,49 accertamenti ogni mille abitanti, il Friuli Venezia Giulia 65,36, il Trentino 82,64 e l'Alto Adige 87,02, mentre il resto d'Italia arriva al massimo ai 47,46 dell'Emilia Romagna (ad eccezione dei 68,75 della Valle d'Aosta, che però conta poco più degli abitanti di una città come Vicenza). Un primato che, soprattutto nei contesti veneto e friulgiuliano, si arricchisce anche del basso rapporto fra casi positivi e test svolti, pari rispettivamente al 4,62% e al 3,89%.

IL MONITO
Nelle scorse ore è risuonato forte e chiaro, dagli schermi di SkyTg24, il monito di Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive all'Istituto superiore di sanità: «Ci vuole un cambio di passo in fase 2 sui tamponi». Secondo l'epidemiologo, occorre infatti aumentare la quantità delle analisi di laboratorio, imitando il modello Vo' poi gradualmente implementato al resto del comprensorio regionale: «Il Veneto ha fatto molto bene, ha fatto molti tamponi sul territorio, va fatto così in tutta Italia. Bisogna fare tamponi anche ad asintomatici e contatti stretti». E ancora: «Bisogna cambiare strategia e anche la Lombardia dovrebbe adeguarsi. La situazione del Veneto per carità era diversa dalla Lombardia, ma il controllo del territorio è molto importante».
CIFRE ASSOLUTE E RELATIVE

Ecco allora il confronto tra le regioni. I bollettini diffusi quotidianamente citano le cifre assolute, che danno il senso degli sforzi compiuti, ma rischiano di essere fuorvianti nella valutazione del tema. Per dire: Umbria e Calabria hanno processato quantità simili di esami (rispettivamente 41.328 e 41.828), ma l'una ha 882.015 abitanti e l'altra 1.947.131, secondo l'anagrafe Istat aggiornata al 2019 che abbiamo preso come riferimento per i calcoli. Normalizzando il parametro demografico, abbiamo invece ottenuto dei dati relativi, che evidenziano quanti tamponi sono stati fatti ogni mille residenti, indipendentemente dalla popolosità della regione. Per quanto riguarda i dati dei test, abbiamo considerato l'aggiornamento nazionale del pomeriggio, pur sapendo però che la situazione reale è in continua evoluzione: basti pensare che, secondo la Regione, il Veneto in mattinata aveva effettuato 401.624 tamponi e in serata 404.604, mentre nel dispaccio comunicato da Roma nel pomeriggio il dato risultava ancora fermo a 399.806. Ad ogni modo, pur considerando l'indicatore inferiore, il raffronto con il resto d'Italia è eloquente. Così è vero che la Lombardia è prima in assoluto con 439.806 tamponi, ma la sua popolazione è doppia rispetto a quella del Veneto, tanto che il tasso ogni mille abitanti è quasi la metà (43,71) e la quota di positivi si impenna al 18,04%.
A.Pe.
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Il Gazzettino