L'APPELLO PADOVA La politica veneta si mobilita per ripristinare il Freccia rossa

L'APPELLO PADOVA La politica veneta si mobilita per ripristinare il Freccia rossa
L'APPELLOPADOVA La politica veneta si mobilita per ripristinare il Freccia rossa diretto per Roma. «Mi sto confrontando in questi giorni con i parlamentari veneti e friulani di...

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L'APPELLO
PADOVA La politica veneta si mobilita per ripristinare il Freccia rossa diretto per Roma. «Mi sto confrontando in questi giorni con i parlamentari veneti e friulani di tutte le forze politiche: l'obiettivo è arrivare a una petizione condivisa per ripristinare il treno veloce che partiva da Venezia alle 6.06, sostava a Padova alle 6.32 e in meno di tre ore portava a Roma senza ulteriori fermate».

Ad annunciarlo è stato ieri il deputato padovano di Forza Italia Roberto Caon. Si tratta, per Caon, «di un collegamento fondamentale non solo per il mondo politico e imprenditoriale di tutto il Nordest, ma anche per migliaia di esponenti delle più svariate categorie economiche, che possono avere la necessità di andare e tornare in giornata dalla capitale». Padova e il Veneto, afferma l'esponente azzurro, «non sono lontani possedimenti coloniali, ma aree produttive verso cui l'intero Paese ha un debito di riconoscenza, come dimostrato dai dati sul residuo fiscale: un collegamento veloce con Roma non è quindi un privilegio, ma un servizio dovuto ai nostri territori».

Della questione si era occupato, circa un mese fa, a livello locale, anche il consigliere della lista Giordani Luigi Tarzia che è riuscito a portare la questione nel parlamentino di palazzo Moroni. Per farlo, però, è andato allo scontro frontale con l'ala sinistra della maggioranza. Tarzia, infatti, si è presentato in conferenza dei capogruppo con la mozione sul Freccia Rossa senza averla, però, concordata anticipatamente con le altre forze di maggioranza. Una circostanza che ha fatto salire sugli scudi il capogruppo di Coalizione civica Nicola Rampazzo e Meri Scarso della lista Lorenzoni. Entrambi, dopo un battibecco, hanno votato no alla proposta dell'esponente della lista Giordani. In soccorso di Tarzia sono intervenuti i capogruppo del centrodestra che hanno votato a favore e fatto inserire all'ordine del giorno il dispositivo. Una circostanza che ha determinato l'ennesima fibrillazione in seno ala compagine che sostiene Giordani. Nei giorni immediatamente successivi, infatti, Tarzia, non nuovo a polemiche con l'ala sinistra della coalizione, ha accusato i consiglieri arancioni di avere un atteggiamento ideologico anche rispetto a tematiche che nulla hanno di politico. Dal canto suo, Rampazzo ha spiegato che il suo voto contrario era legato solamente al fatto che l'inserimento della mozione non era stato preventivamente concordato e che, quindi, si è ritenuto libero di potere non votarlo.
Al.Rod.
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Il Gazzettino