L'appello dei parroci: «Si tornino a celebrare le messe»

L'appello dei parroci: «Si tornino a celebrare le messe»
PARROCCHIE MOBILITATEROVIGO La Chiesa si sente privata della sua missione. Le misure per contrastare il dilagare del contagio a Rovigo a qualcuno stanno sembrando eccessive. A...

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PARROCCHIE MOBILITATE
ROVIGO La Chiesa si sente privata della sua missione. Le misure per contrastare il dilagare del contagio a Rovigo a qualcuno stanno sembrando eccessive. A rompere il silenzio, dopo quasi una settimana, è don Andrea Varliero, parroco di San Bartolomeo, che in questi giorni ha potuto riflettere sul valore e sulla natura del suo ruolo per la comunità. «Già i martiri dei primi secoli ha detto sostenevano che non fosse possibile rinunciare alla celebrazione eucaristica della domenica. Il silenzio di queste giornate, soprattutto del mercoledì delle Ceneri, mi è sembrato una forzatura. Credo quindi che la riserva sanitaria che è stata imposta nella nostra città, anche a seguito del fatto che non sono stati trovati casi di contagio, si possa rivedere. È giusto mantenere un atteggiamento di prudenza e di sana precauzione, ma trovo poco comprensibile mantenere palestre e piscine attive per poi chiudere tutte le celebrazioni in chiesa».

Così Don Andrea ha condiviso il suo pensiero con alcuni confratelli, con molti fedeli e ha scritto una lettera, già inviata al Vescovo, che vorrebbe fosse letta dal sindaco, dalle autorità e dai cittadini: «Eccellenza, sindaco, autorità, la situazione sanitaria si rivela sotto controllo e affrontata con molta disciplina. Le attività commerciali, il mercato settimanale operante, i locali pubblici aperti, piscine e palestre aperte rappresentano luoghi di possibile contagio più gravi di un'assemblea ecclesiale. Mantenendo la distanza, il lavaggio delle mani, la comunione in mano, il non contatto allo scambio della pace, vengono garantite le norme di prevenzione da contagio. Le persone da considerarsi più esposte a rischio non vengono spinte alla partecipazione. Vi chiediamo, come cristiani, di poter vivere, nella tranquillità e nella dovuta cautela, la possibilità della celebrazione Eucaristica di domenica 1 marzo nelle parrocchie, evitando di celebrare sacramenti o altri eventi che aumentino la partecipazione di persone».

Il vescovo Pavanello, insieme a cinque parroci, ha celebrato la liturgia delle Ceneri in streming sul canale YouTube della diocesi dalla cappella del seminario. «L'epidemia di questi giorni ci fa toccare con mano la fragilità della nostra condizione umana - ha sottolineato nell'omelia il vescovo Pierantonio - L'illusione dell'onnipotenza, che la scienza e la tecnica hanno suscitato nell'uomo moderno rischia di lasciare il posto ad una paura irrazionale. Come credenti siamo chiamati a leggere nella fede anche questo avvenimento: non per vedervi un castigo di Dio, ma per imparare a vederci per quello che siamo, esseri incompiuti».
Sofia Teresa Bisi
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Il Gazzettino