L'anno scorso la grande neve ora caldo in quota: «Una beffa»

L'anno scorso la grande neve ora caldo in quota: «Una beffa»
IL GRANDE GIORNOBELLUNO «Noi siamo pronti, ma le condizioni meteorologiche e climatiche non ci permettono di sparare neve, al momento», dice Andrea Dal Farra, responsabile...

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IL GRANDE GIORNO
BELLUNO «Noi siamo pronti, ma le condizioni meteorologiche e climatiche non ci permettono di sparare neve, al momento», dice Andrea Dal Farra, responsabile marketing di Alleghe Funivie. «Il nostro direttore tecnico Cristian Moretti è all'opera, con le nostre maestranze, il nostro programma è ancora tarato su sabato 27 novembre, data indicata per l'apertura degli impianti nel Dolomiti Superski, ma realisticamente si guarda più avanti. Potremmo mantenere quella scadenza se dovesse esserci un repentino cambio delle condizioni, ma è ragionevole credere che apriremo più tardi. Noi comunque siamo fiduciosi e ci stiamo adoperando per arrivare all'apertura». Dal Farra riassume una situazione comune a molte aree sciistiche delle Dolomiti. Le alte temperature di questo periodo non consentono ai generatori degli impianti di innevamento programmato di operare; ci sono state precipitazioni naturali, ma del tutto insufficienti per l'allestimento delle piste.

LA BEFFA
Un anno fa, in questi giorni, abbondanti precipitazioni facevano sperare in una stagione con i fiocchi, che fu caratterizzata da continue e cospicue nevicate, sino a primavera; fu invece la pandemia Covid-19 a vanificare gli sforzi degli impiantisti, che non poterono aprire molte delle loro strutture. Il bollettino diffuso ieri da Arpav sulla neve al suolo fotografa una situazione ben lontana da quella dell'anno scorso. Ieri mattina sono stati misurati 10 centimetri di neve fresca al passo Falzarego, dove è in funzione la seggiovia del Col Gallina, aperta da oltre una settimana: la neve al suolo ammonta ora a 30 centimetri, dove è soltanto naturale, ma sulle piste, con l'apporto della neve generata dagli impianti di innevamento programmato, ce n'è di più. A Col dei Baldi, nel comprensorio sciistico fra Alleghe, Pescul e Zoldo, una precipitazione di 20 centimetri ha portato lo spessore complessivo a 39. C'è una situazione del tutto analoga al monte Cherz, con 10 centimetri di neve fresca per 37 in totale; va meglio al Piz Boè, a 2.908 metri di altitudine, dove la neve al suolo è salita a 78 centimetri. Buono anche l'innevamento a Ra Vales, a 2.615 metri, sulla Tofana, con 22 centimetri di neve fresca e 52 complessivi.
LA DATA
Marco Zardini, presidente della società Averau, con gli impianti delle Cinque Torri, precisa: «La data del 27 novembre, per l'apertura degli impianti, è stata posta diversi mesi prima, è del tutto indicativa. Poi dobbiamo confrontarci costantemente con le condizioni di innevamento naturale, di precipitazioni dal cielo, ma soprattutto con il freddo, indispensabile per attivare i cannoni. Per aprire un impianto non basta girare una chiave: nelle condizioni ottimali di temperatura e umidità ci vuole almeno una settimana di lavoro per produrre la neve necessaria per allestire le piste». Lo stesso accade ad Arabba: «Se le condizioni dovessero consentirlo, qualche impianto potrebbe aprire per il 27 novembre, ma è plausibile che l'avvio vero e proprio della stagione avvenga il 4 dicembre. Dovrebbe tornare il freddo, la prossima settimana: noi confidiamo in questo».
COLLE E MONTE AVENA

Attendono la neve anche i gestori degli impianti del Monte Avena e del Nevegal e solo quando le temperature lo permetteranno si potrà avere una data di riapertura. Lionello Gorza: «Fa troppo caldo ancora per sparare e, per ora, attendiamo la neve. Va sottolineato che sia nel caso sia del Colle che della montagna Feltrina non è necessario il green pass perché sono impianti aperti».
M.Dib.
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Il Gazzettino