L'ALTRO FRONTE ODERZO Screening generale per il coronavirus anche nel centro

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ODERZO Screening generale per il coronavirus anche nel centro di accoglienza per richiedenti asilo dell'ex caserma Zanusso di Oderzo. La decisione è stata presa. Ora non resta che definire tempi e modi. L'Usl si confronterà con Prefettura e Comune. Una volta trovata la quadra a livello organizzativo, verranno sottoposti al tampone anche i 211 migranti e tutti gli operatori che vivono e lavorano nell'ex caserma opitergina pure questa come l'ex Serena gestita dalla società Nova Facility. «Il piano di sanità pubblica della Regione prevede una serie di controlli nelle realtà considerate a rischio sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl sulla base di queste linee guida, andremo a concordare l'intervento la Prefettura e il Comune». Il sistema sarà identico a quello adottato per gli screening generali nell'ex Serena. Ormai è collaudato. I tamponi verranno eseguiti nell'arco di mezza giornata. E poi il centro di Microbiologia di Treviso li analizzerà tutti senza sosta, in modo da avere i risultati nel giro di 24 o al massimo di 48 ore. Se dovessero emergere positività al Covid-19, scatteranno subito gli isolamenti anche a Oderzo. La speranza, comunque, è che i numeri non siano minimamente paragonabili a quelli dell'ex Serena, dove ad oggi oltre l'80% dei richiedenti asilo risulta contagiato. Maria Scardellato, sindaco di Oderzo, ha già aperto ai controlli. E ha annunciato che se dovesse emergere una situazione paragonabile a quella dell'ex Serena chiederà a sua volta i danni al ministero dell'Interno, seguendo la strada segnata dai Comuni di Treviso e Casier. In particolare Mario Conte, sindaco del capoluogo, ha già dato mandati ai legali del municipio di avviare la causa legale. «Il centro dovrebbe essere chiuso anche per ragioni sanitarie. Andava chiuso pure prima dell'emergenza coronavirus. Adesso c'è un motivo in più è la posizione della Scardellato non si capisce perché le case di riposo sono state completamente isolate, mentre non è successo lo stesso con strutture di questo tipo che ospitano centinaia di persone. Un contagio all'interno avrebbe un effetto disastroso. Ci aspettavamo delle risposte dallo Stato. Fino a questo momento, però, non è stata trovata alcuna soluzione. Ci auguriamo che almeno non ci sia l'irresponsabilità di far arrivare altri immigrati».

M.F.
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Il Gazzettino