L'ALLERTA BELLUNO Vacanze sì, ma con il panico da rientro. E non per il

L'ALLERTA BELLUNO Vacanze sì, ma con il panico da rientro. E non per il
L'ALLERTABELLUNO Vacanze sì, ma con il panico da rientro. E non per il ritorno in ufficio. Sono scattate le misure di sicurezza anti Covid per gli italiani che rientrano da Paesi...

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L'ALLERTA
BELLUNO Vacanze sì, ma con il panico da rientro. E non per il ritorno in ufficio. Sono scattate le misure di sicurezza anti Covid per gli italiani che rientrano da Paesi a rischio come Grecia, Croazia, Spagna e Malta e tra i bellunesi è già confusione. Ieri una donna chiedeva ai concittadini come fare a rientrare a Belluno dalla Croazia. La domanda, pubblicata nella pagina Facebook Sei di Belluno se ha ricevuto tantissime risposte e c'è chi si è prodigato a fornire tutte le indicazioni diffuse dall'Usl 1 Dolomiti. Sì, perché l'azienda sanitaria locale in queste ore sta diramando il vademecum su come comportarsi al rientro dalle località dove ci sono più focolai, per cercare di placare l'ansia di chi si trova all'estero e rispondere in modo chiaro e preciso alle domande più frequenti.

INTERROGATIVI
Nella giornata di giovedì l'Unità di crisi del Dipartimento di Prevenzione per le informazioni sul Covid, potenziata in questi giorni per far fronte alla mole di lavoro, ha gestito 2000 contatti, tra chiamate e mail. E allora vale la pena chiarire la procedura. La regola numero uno è comunicare all'azienda sanitaria il proprio rientro ed effettuare immediatamente il tampone. Per il test ci si è organizzati a puntino, affinché le operazioni siano rapide e le risposte celeri. Le persone che rientrano da Spagna, Croazia, Grecia o Malta possono eseguire il tampone senza appuntamento in modalità drive in tutti i giorni dalle 7 alle 13 (tra le 12 e le 13 ci sarà anche un esperto per eseguire il tampone ai bambini) a partire da oggi. Basta presentarsi in auto alla postazione allestita a Feltre in via Borgo Ruga 34, la sede del Dipartimento di Prevenzione con accesso da via Panoramica. Il servizio è garantito solo per gli utenti dell'Usl 1 Dolomiti. Le misure rispondono all'ordinanza del Ministero della Salute del 12 agosto e all'ordinanza del presidente della Regione Veneto del giorno successivo e sono la risposta dei vertici dell'Usl alle centinaia di richieste arrivate ai centralini nelle ultime ore da parte di vacanzieri partiti nonostante il rischio Covid.
LE INDICAZIONI
Le norme prevedono che chi fa ingresso o rientro in Veneto dai Paesi sopra citati debba dare comunicazione dell'avvenuto ingresso in Veneto all'azienda Usl di riferimento territoriale per residenza o dimora per essere sottoposto al test di screening, o comunque per trasmettere il documento attestante l'esito dell'eventuale test già eseguito nelle 72 ore precedenti l'ingresso in Italia. Fino alla comunicazione dell'esito del tampone, che avverrà di regola entro 48 ore dall'esecuzione, la persona deve rimanere in isolamento a domicilio. Il tampone è gratuito, l'Usl ci tiene a precisarlo perché le notizie circolate nelle ultime ore nei social parlavano anche di test a pagamento.
LE MODALITÀ
Ad ogni modo, resta attiva anche la possibilità di prenotare lo screening all'ospedale di Belluno mandando una mail a covid_19@aulss1.veneto.it e indicando nome, cognome, recapito telefonico, giorno e ora dell'arrivo in Italia, Paese di provenienza e mezzo utilizzato; oppure è possibile telefonare al numero 0437.514343, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20. Tra gli operatori turistici in queste ore c'è chi non sa più come gestire le chiamate e le richieste di aiuto informazioni dei propri clienti impanicati dal rientro in Italia e chi se ne sta tranquillo, perché aveva giocato d'anticipo sconsigliando caldamente le mete della lista nera.
LE AGENZIE DI VIAGGIO

«Non ho clienti in quei Paesi spiega Valentino Boldo dell'agenzia viaggi Piazza Tiziano Viaggi -, perché ho fermato le vendite verso quelle locali in grande anticipo, avendo intuito come sarebbero andate le cose. Ho consigliato di restare in Italia, di prediligere le località del Sud perché verso l'estero il rischio organizzativo era troppo alto, tra Covid e cancellazione dei voli all'ultimo momento. Chi si reca nelle zone a rischio, tra l'altro, spesso non sa che all'uscita dall'aeroporto deve farsi venire a prendere da qualcuno o usare il proprio mezzo perché gli è vietato l'utilizzo del trasporto pubblico fino a quando non ha effettuato il test».
Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino