L'ALLERTA ALTIVOLE (TREVISO) Lotta e contro-lotta al coronavirus. A Nordest si

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L'ALLERTA
ALTIVOLE (TREVISO) Lotta e contro-lotta al coronavirus. A Nordest si moltiplicano gli episodi che prendono di mira la prima linea di contrasto alla pandemia. Con vandalismi ai centri anti Covid e minacce ai sindaci. Mercoledì il tentato assalto all'ospedale di Pordenone da parte di un gruppo No vax capeggiato da Stefano Puzzer e bloccato dalla Digos. Giovedì notte invece il raid vandalico al centro tamponi di Altivole (Treviso): impianto elettrico sabotato, spogliatoi del personale sanitario rimasti al freddo e senza corrente per alcune ore e mezz'ora di ritardo nell'avvio delle attività di screening. In piena quarta ondata, al ritmo di oltre mille test al giorno ad Altivole e alla vigilia dell'entrata del Veneto in zona gialla.

IL RAID
A darne notizia, ieri durante il consueto punto stampa sull'andamento della pandemia, è stato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia: «Volevo esprimere la mia solidarietà al personale del Covid point di Altivole per l'assalto subito questa notte. L'impianto elettrico è stato sabotato e di certo non è stato un ladro ad agire». Sul blitz si allunga l'ombra dell'azione anti-vaccinista. Come per l'episodio di inizio dicembre, quando i bagni del centro vaccinale dell'ex Maber di Villorba (il più grande della Marca) erano stati vandalizzati. Due centri di lotta alla pandemia dell'Ulss 2 Marca Trevigiana presi di mira in due settimane. Se poi si aggiunge l'attacco hacker subìto dall'Ulss 6 Euganea, la preoccupazione non può che essere legittima. Nei due casi trevigiani per ora non c'è stata nessuna rivendicazione da parte di specifici gruppi No vax, ma il tempismo è quanto mai sospetto. Ed è su questo che i carabinieri stanno indagando. Tanto più in un clima sempre più teso tra gli opposti schieramenti di favorevoli e contrari ai vaccini e alle attuali misure di contenimento della pandemia. Ad accorgersi del parziale black out del punto tamponi di Altivole è stato il vigilante, che nella notte tra giovedì e venerdì, poco prima delle 2, ha fatto il consueto giro di ronda. Il piazzale d'accesso era completamente al buio: il piccolo lampione a led posizionato accanto al gabbiotto di sorveglianza era stato divelto. Un cavo elettrico era penzolante, un altro tranciato. Del faro non c'era più traccia. La manomissione non ha compromesso gli spazi destinati agli screening ma gli spogliatoi del personale sanitario sì. Se da un lato le ripercussioni per tamponatori e utenti sono state tutto sommato modeste perché il collegamento è stato ripristinato tempestivamente, dall'altro il gesto desta un certo allarme. Il direttore generale dell'Ulss 2 Francesco Benazzi lo attribuisce a dei «maledetti vandali» la cui identità al momento rimane ignota. Sul punto interviene anche il prefetto Maria Rosaria Laganà: «Stiamo appurando la matrice. Mi auguro non sia il gesto di qualcuno che voglia boicottare la campagna di vaccinazione ostacolando chi cerca di tenera a bada il virus. Questo sì che sarebbe un atto di vera dittatura», commenta riferendosi alla presunta dittatura sanitaria di cui i No vax si professano nemici giurati.
MINACCE AL SINDACO

Tanto da arrivare a dare della «nazi-governativa» a chi, indossando la fascia tricolore, fa la sua parte per contrastare la pandemia. È successo alla sindaca di Paese Katia Uberti, bersaglio nei giorni scorsi di missive giunte sia in Municipio che nella sua abitazione privata: «Dietro a questi messaggi c'è una carica di fanatismo ideologico che impedisce qualsiasi confronto serio. Tira una brutta aria. I toni estremi preoccupano le istituzioni». Persino le scuole sono diventate terreno di caccia del credo No-vax. A Treviso la polizia è intervenuta davanti alle elementari De Amicis per volantinaggio sospetto: una donna avrebbe distribuito opuscoli contro la vaccinazione sui bambini. Proseguono intanto le indagini della Digos e della polizia locale sulle scritte No vax apparse davanti alle elementari di Paese e a più riprese allo stadio di rugby di Treviso, firmate con la doppia V cerchiata. E in questo clima di allerta oggi è in programma il Vax day a Santa Lucia di Piave, proprio nel paese del leader No vax Riccardo Szumski, sindaco-medico di base ora radiato dall'Ordine. Un appuntamento vaccinale che il questore Vito Montaruli ha deciso di blindare attraverso pattugliamenti rafforzati e occhi puntati da parte della Digos. Obiettivo: intercettare e disinnescare eventuali disturbi o tentativi di sabotaggio.
Maria Elena Pattaro
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Il Gazzettino