La moglie, di 83 anni, ha impugnato un coltello da cucina e ha vibrato due fendenti contro il marito di due anni più giovane e con vari problemi di salute, disteso sul letto,...
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È questa la ricostruzione di quanto avvenuto ieri mattina verso le 7 nella camera da letto di una casa a due piani nella tranquilla via Marangona, a Donada di Porto Viro, che ha portato all'arresto di Pasquina Pregnolato per tentato omicidio. Le coltellate, infatti, non hanno ucciso il marito, Narciso Levizzari, 81 anni, che, gravemente ferito, è stato poi soccorso e trasportato d'urgenza all'ospedale di Rovigo, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico nella sala operatoria del reparto di Otorinolaringoiatria. L'operazione sembra aver scongiurato il rischio di morte, tuttavia i medici, si riservano la prognosi, anche in considerazione del suo già non ottimale stato di salute e, soprattutto, dell'età avanzata. Proprio per gli stessi motivi anagrafici, che rendono incompatibile una custodia in carcere, la moglie è stata ristretta all'interno dell'abitazione dove si è consumato il tentativo di omicidio.
E' stato il figlio, che come ogni mattina si è recato a casa degli anziani genitori per assistere il padre nelle operazioni del risveglio in attesa dell'arrivo della badante, che solitamente si presenta alle 8, a trovarsi di fronte alla scena da incubo. Erano circa le 7.20 e, superando choc e disperazione, ha trovato la forza per chiamare immediatamente il 118 e spiegare in modo concitato ma purtroppo molto chiaro all'operatore del Suem quello che era accaduto. Insieme all'ambulanza sono così immediatamente arrivati in via Marangona anche i carabinieri. La donna, come già aveva fatto con il figlio, ha ammesso di essere stata lei ad accoltellare il marito.
Secondo gli inquirenti, a muovere la sua mano sarebbe stata la disperazione per la difficoltà nell'accudire il marito, malato da un paio di anni e con problemi di deambulazione dovuti anche al diabete.
A coordinare le indagini dei carabinieri della Compagnia di Adria è il sostituto procuratore Monica Bombana, che si è subito recata sul posto per capire a fondo le dinamiche del fatto di sangue. Quanto accaduto, alla luce anche della confessione dell'anziana, sembra essere chiaro dal punto di vista della concatenazione degli aventi, ma molti dettagli restano comunque ancora da appurare.
Dopo i rilievi scientifici, sono stati posti sotto sequestro il coltello e altri reperti ritenuti utili per delineare un completo quadro probatorio, ma non gli ambienti, con l'83enne che è così potuta rimanere nella sua casa. Il marito, invece, si trova ricoverato in ospedale in prognosi riservata.
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Il Gazzettino