L'agricoltura trema e si attrezza «Questa stagione ricorda il 2003»

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LA POSIZIONE

UDINE Anche i Consorzi di Bonifica stanno monitorando la situazione idrica. «Si sta cercando di gestire la carenza d'acqua», conferma il presidente regionale di Coldiretti, Michele Pavan. Solo pochi giorni fa quattro Comuni della collinare, Coseano, Fagagna, Dignano e Rive D'Arcano avevano chiesto alla Regione lo stato di calamità per danni alle produzioni di mais a causa della siccità di giugno e luglio. A causa delle piogge e delle basse temperature di aprile e maggio c'è stato un ritardo nelle semine «e la maturazione si è prolungata spiega Pavan ora si sta continuando a bagnare i campi, soprattutto in pianura dove è piovuto meno. Proprio perché la stagione è partita tardi si sta aspettando per la raccolta e si deve continuare a irrigare». Fortunatamente in alcune zone è già partita la trebbiatura e questo consente di ridurre le superfici che necessitano di acqua. «A guardare questa stagione la si può paragonare a quella del 2003 dice ancora il presidente di Coldiretti più o meno viviamo la stessa condizione, anche se da allora sono stati fatti molti passi avanti sulla distribuzione dell'acqua». Negli anni passati, infatti, d'estate si assisteva a molte perdite d'acqua, «dopo un lavoro di riconversione e l'uso di impianti a goccia per le viti e a pioggia per le colture, l'acqua viene gestita in maniera migliore». Le falde stanno ancora tenendo, ma le piogge sono state poche e la calda estate non sembra destinata a finire presto. L'acqua, risorsa fondamentale per l'agricoltura, «va razionalizzata e su questo c'è la consapevolezza di tutti. Bisogna continuare a investire nelle infrastrutture». Anche il Cafc ha lanciato il suo appello per un uso attento di questa preziosa risorsa, informando la popolazione sullo stato di emergenza e invitando «ad adottare un uso responsabile dell'acqua e a ridurre al minimo i consumi al fine di scongiurare possibili interruzioni del flusso è la comunicazione della società - dotandosi di sistemi che ne limitino l'uso in particolare nelle attività non domestiche e nelle irrigue». I cambiamenti climatici in atto richiedono di attuare azioni finalizzate a contrastarne gli effetti e a migliorare la gestione dell'acqua. È quanto ricordato anche dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana in audizione alla Commissione agricoltura del senato poche settimane fa. «Il corretto uso delle risorse idriche rappresenta una delle scommesse più importanti nell'ambito dell'attuale scenario socio-economico-ambientale si legge nella relazione - Ciò vale in particolare in relazione all'impiego irriguo in cui i quantitativi in gioco assumono valenze quanto mai significative, per cui un'adeguata razionalizzazione dell'utilizzo della risorsa disponibile appare non solo auspicabile ma anche necessaria. La relazione ricorda anche come siano sempre più frequenti e prolungati i periodi di siccità «che comportano la dichiarazione da parte della Regione Fvg dello stato di sofferenza idrica lungo il fiume Tagliamento» per cui sarebbe necessaria una condotta di collegamento, quei lavori più volte citati e auspicati anche da Coldiretti.

Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino