L'agricoltura teme un'altra frenata «Finora già persi 250 milioni di euro»

L'agricoltura teme un'altra frenata «Finora già persi 250 milioni di euro»
L'ANALISITREVISO Il crollo in seguito alla prima ondata, poi la risalita estiva, ora i timori di una nuova, brusca frenata. Anche l'agricoltura della Marca continua a fronteggiare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'ANALISI
TREVISO Il crollo in seguito alla prima ondata, poi la risalita estiva, ora i timori di una nuova, brusca frenata. Anche l'agricoltura della Marca continua a fronteggiare l'impatto della crisi Covid: l'emergenza primaverile aveva provocato, nel settore primario trevigiano, perdite complessive stimate intorno ai 380 milioni di euro. Dopo il miglioramento registrato nei mesi successivi, allo stato attuale il rosso totale è stato aggiornato a circa 250 milioni. Nuove nubi, però, si addensano all'orizzonte. «Lo scoppio della pandemia in primavera ha causato danni ingenti conferma Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente di Confagricoltura Treviso , poi in estate c'è stato un recupero significativo, seppur parziale: ancora a metà ottobre nutrivamo aspettative positive per la fine dell'anno. Ora, però, le ulteriori restrizioni stanno mettendo nuovamente in difficoltà molte imprese, soprattutto perché rimane molta incertezza sul futuro».

I NUMERI
Dall'associazione valutano un danno in media tra il 15 e il 20%. Benché la gran parte delle aziende del comparto abbia sempre continuato a lavorare, molte di loro hanno dovuto fare i conti (e stanno continuando a farli) con la contrazione del cosiddetto canale Horeca: bar, ristoranti, alberghi e affini chiusi o con attività ridotta. Mercato di sbocco principale, ad esempio, per tantissime cantine medio piccole: questo segmento assorbe quasi il 40% della produzione vinicola nostrana. «Tra l'altro, se nella prima fase c'era stata una corsa all'approvvigionamento da parte di chi era anche parzialmente aperto, ora invece vediamo una grande prudenza negli ordini», nota Bonaldi. E chi puntava sul Natale per raddrizzare i ricavi, rischia di rimanere deluso. Tra i segmenti più in sofferenza, quello degli agriturismi: qui il calo del giro d'affari sia aggira sul 50%. «Nonostante in estate si sia lavorato bene, vista la situazione attuale, molto difficilmente si potrà recuperare», analizza il leader di Confagricoltura. Che sulle accuse di offrire pernotti per attirare clienti a cena rimarca: «In questo momento difficilissimo per tutti, non mi pare il caso di farsi la guerra gli uni con gli altri».
LA PRIORITÀ

La priorità rivolta dal mondo agricolo alle istituzioni? «Ovvia la richiesta di maggiori sostegni per il sistema conclude Bonaldi -, ma quello che servirebbe più di tutto sarebbe avere una visione più precisa del prossimo futuro, in modo da facilitare la programmazione per le imprese». A segnalare un fenomeno che sta mettendo in ginocchio gli allevamenti è, invece, Coldiretti Treviso: «Quasi due su tre, il 63,6%, hanno subito un impatto economico negativo dalla pandemia, dovuto principalmente alla riduzione dei prezzi provocata dalle speculazioni in atto nel settore, colpito pesantemente dalle fake news», afferma il presidente provinciale Giorgio Polegato Secondo uno studio dell'Istat, oltre a prezzi in ribasso, discesa domanda e difficoltà di consegnare i prodotti, sul settore pesano le accuse (non provate) di rappresentare un fattore di diffusione del virus. «La disinformazione ha dunque aggravato precisa la Coldiretti - la crisi economica dovuta alla pandemia».
Mattia Zanardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino