«Quello che sta accadendo a Volpago è scandaloso». Luca Zaia non ci gira attorno. Per il governatore l'idea della Prefettura di trasformare l'ex deposito di munizioni sul...
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Come se ne esce? Il governatore non ha dubbi: «Aprendo centri di prima accoglienza nei paesi del nord Africa con la comunità internazionale, che adesso è latitante, come lo è l'Europa, alla quale bisognerebbe togliere il Nobel per la pace mette in chiaro l'identificazione va fatta lì. Dando da mangiare e curando gli ammalati. Ma aprendo corridoi umanitari solo per i veri profughi che scappano da morte e fame. Che senso ha far arrivare tutti in Italia? Due su tre non sono profughi. Così stiamo penalizzando chi davvero meriterebbe lo status di rifugiato». È anche e soprattutto una questione di numeri: «Il Veneto ha già dato. In questi anni abbiamo visto l'arrivo di 28 mila immigrati. Circa 12 mila sono presenti. E altri 16 mila sono spariti. Sono fantasmi: capiamo che i prefetti e i governi cambiano, ma poi i problemi restano a noi. Lo dico agli stessi prefetti: schieratevi con i cittadini e con le amministrazioni regionali continua Zaia il popolo pulsante è qui. Noi non siamo contro l'ospitalità. Ma solo per i profughi veri. Due terzi di quelli che arrivano invece non sono profughi. Vale anche per quelli che arriveranno a Volpago: 60 su 100 non saranno profughi. Stiamo ospitando persone che hanno meno diritti dei nostri cittadini».
Zaia lancia un appello anche al neo ministro dell'Interno, Marco Minniti: «Se decide di aiutare i richiedenti asilo a casa loro, facendo centri di prima accoglienza in nord Africa, troverà sicuramente assenso. Altrimenti da noi non ci sarà nulla». Infine, la ferma condanna delle minacce al sindaco di Vittorio Veneto, Roberto Tonon: «Condanniamo questi fatti senza se e senza ma: pallottole e molotov non sono atti che vanno giustificati. Mai».
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Il Gazzettino