L'addio arriva dopo 39 anni

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La vita del Consorzio per l'Area industriale attrezzata del Basso Polesine, che sorge su terreni di Adria e Loreo, mai è stata semplice. A fare una rapida ricerca storica, più volte vi sono state polemiche sulla forma che dovesse avere, se mantenerlo in vita o meno, su chi dovesse guidarlo e via dicendo.

Nato nel 1977 con il Consvipo che fece da coordinatore, il Consorzio Aia, oltre che da Adria e Loreo, vede oggi come soci anche Ariano, Papozze e Rosolina e tutti hanno deciso, in questi giorni, di scioglierlo, a fronte di una situazione debitoria di oltre 400mila euro e gran parte dei lotti invenduti.
L'Aia, che copre 222 ettari, ne vede 157 destinati a insediamenti produttivi. A oggi, secondo il sito web del Consorzio, vi sono presenti l'Adriatica che produce fertilizzanti ed è la più grande delle aziende con 122mila metri quadri utilizzati, poi ci sono la Autotrasporti Bommartin, le Cartiere del Polesine (che sorge su 120mila metri quadri), la Eurogielle che fa componenti per automobili, la Geotec che produce terricci da torba, la Isagro Copper (l'ex Caffaro) e le Officine meccaniche Rossi. C'è anche l'autodromo, che occupa 195mila metri quadri, ma non è uno stabilimento.
Quando nacque, il Consorzio Aia prevedeva un'occupazione di quattromila persone almeno, scartando addirittura imprese che avrebbero dato solo 10-15 posti. È rimasto tutto una previsione.
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Il Gazzettino