L'addio a Franca e Fiorella: le lacrime di Sergio sulle bare

L'addio a Franca e Fiorella: le lacrime di Sergio sulle bare
PAESEAlla fine Sergio si è chinato sulle due bare lasciando scorrere le lacrime. L'immagine più straziante dell'addio dato ieri da tutta Paese a Franca Fava e Fiorella Sandre,...

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Alla fine Sergio si è chinato sulle due bare lasciando scorrere le lacrime. L'immagine più straziante dell'addio dato ieri da tutta Paese a Franca Fava e Fiorella Sandre, le due amiche, di 67 e 74 anni, morte nel terribile incendio che la notte del 9 giugno ha devastato la loro casa di Castagnole. Abitavano tutti e tre sotto lo stesso tetto: Sergio Miglioranza, l'unico sopravvissuto al rogo, Franca, sua moglie, e Fiorella, amica di famiglia. Ieri per Sergio e per Martina, figlia di Fiorella, è stato il momento più difficile. Quasi 200 persone si sono idealmente strette a loro nella della chiesa di Paese, scelta perché più grande di quella di Castagnole. Con la stessa sensibilità che ha spinto il sindaco Katia Uberti a proclamare il lutto cittadino per una delle più grandi tragedie negli ultimi anni. Oltre a lei, con la fascia tricolore, in chiesa a rappresentare l'amministrazione c'erano anche gli assessori Ennio Brunello, Maurizio Severin e Paolo Girotto. Don Gianfranco Pegoraro, parroco di Castagnole, ha sottolineato nell'omelia il tragico destino al quale sono andate incontro Franca e Fiorella.

TRAGICO DESTINO
«È stata una morte tragica ha detto possiamo immaginare il grido di dolore che si è tramutato in preghiera. Adesso resta il ricordo dei giorni passati. Ma anche la possibilità di ampliare lo sguardo sul valore dell'esistenza». Le due amiche se ne sono andate una accanto all'altra. Il feretro di Franca era ricoperto di girasoli. Quello di Fiorella, invece, aveva un cuscino di rose rosse, assieme a una corona sulla quale erano impressi i nomi della figlia e dei nipoti. Come previsto dal lutto cittadino, durante il funerale le bandiere degli edifici pubblici sono state esposte a mezz'asta. I commercianti hanno accolto l'invito arrivato dal sindaco di abbassare simbolicamente la serranda.
IL DOLORE

Una volta conclusa la cerimonia, Sergio si è chinato sulle due bare. Poi ha ringraziato tutti mantenendo le distanze: l'emergenza coronavirus gli ha negato anche l'abbraccio degli amici. È il secondo lutto che segna in modo indelebile la sua vita. Poco più di vent'anni fa Sergio e Franca avevano infatti perso il loro unico figlio: Walter, morto nel 1999, a soli 23 anni, in un incidente sul lavoro. Davanti ai feretri c'era anche Martina. E poco più indietro, la sorella di Sergio, Maria Teresa Miglioranza, titolare del bar Ostonovo. Intanto si attende l'esito delle indagini. C'è da capire da dove siano partite le fiamme che hanno avvolto la casa di via Feltrina. A quanto pare tutto è cominciato da un fornelletto da campo usato da Sergio per scaldare il cibo per i cani. Da qui il fuoco si sarebbe esteso alle montagne di materiale accatastate in giardino, comprese bombole del gas. Che l'accaduto abbia lasciato una traccia profonda è confermato anche dall'attenzione con la quale alcuni abitanti hanno iniziato a guardare ad alcune situazioni che, almeno dall'esterno, paiono precarie. In due settimane sono giunte in municipio almeno un paio di segnalazioni di abitazioni con materiale di varia natura accatastato senza troppe remore. Il Comune ha girato le indicazioni ai servizi sociali. L'obiettivo è fare tutto il possibile per scongiurare che si ripeta una tragedia simile.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino