«L'acqua c'è, ma vanno evitati sprechi»

«L'acqua c'è, ma vanno evitati sprechi»
TREVISO - Nonostante la siccità il sistema idrico di Piave Servizi che interessa 39 Comuni tra le province di Treviso e Venezia sta tenendo ma è necessario evitare sprechi...

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TREVISO - Nonostante la siccità il sistema idrico di Piave Servizi che interessa 39 Comuni tra le province di Treviso e Venezia sta tenendo ma è necessario evitare sprechi d'acqua alla luce delle alte temperature registrate in questi giorni e previste nei prossimi, e della scarsità di precipitazioni. Questo in sintesi il contenuto della lettera che il presidente del servizio idrico integrato Alessandro Bonet ha inviato ai sindaci dei Comuni soci. La lettera ha l'obiettivo di evidenziare che «i consumi idrici in questi ultimi giorni hanno avuto un repentino aumento, sia per le condizioni meteorologiche sia per l'incremento degli utilizzi dell'acqua per usi non previsti dal regolamento del servizio idrico integrato». Tale situazione, spiega Bonet, «non ha messo in crisi il sistema di invasi», ma se fosse accompagnata dal perdurare del periodo caldo e siccitoso «potrebbe dare luogo a disservizi nelle aree periferiche e nei piani più alti delle case, con effetti che si sommano al calo di potenzialità delle falde indotto dall'assenza di precipitazioni nell'autunno e nell'inverno». Da qui la raccomandazione, da condividere con i cittadini dei Comuni soci, di «utilizzare l'acqua nel rispetto delle leggi e dei regolamenti in materia escludendo l'irrigazione di giardini e terreni».

«Come detto, la situazione legata alla siccità va tenuta costantemente monitorata ma nel territorio di competenza di Piave Servizi essa è meno grave che altrove e questo afferma Bonet accade anche grazie ai continui investimenti che la società ha realizzato, dando attuazione all'obiettivo di reinvestire gli utili nell'ampliamento e ammodernamento delle infrastrutture idriche». Gli interventi eseguiti o in corso di esecuzione nell'ultimo biennio, hanno superato l'importo totale di 9 milioni e 900mila euro e hanno riguardato Vittorio Veneto, Chiarano, Colle Umberto, Cordignano, Monastier (512.500 euro), Codognè, Vazzola, Mareno di Piave, Lughignano in Comune di Casale sul Sile, Oderzo, Spinè e Maggiore di Piavon, Campomolino di Gaiarine e Marcon.
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Il Gazzettino