L'ACCORDO VENEZIA Dopo la Regione e molte città del Veneto anche l'Istituto

L'ACCORDO VENEZIA Dopo la Regione e molte città del Veneto anche l'Istituto
L'ACCORDOVENEZIA Dopo la Regione e molte città del Veneto anche l'Istituto provinciale per l'infanzia Santa Maria della Pietà ha aderito alla Nuova Carta dei Diritti della...

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L'ACCORDO
VENEZIA Dopo la Regione e molte città del Veneto anche l'Istituto provinciale per l'infanzia Santa Maria della Pietà ha aderito alla Nuova Carta dei Diritti della Bambina presentata da Fidapa Bpw Italia. Un gesto concreto per valorizzare la parità di genere, promosso dalla Pietà, istituzione che da sette secoli si dedica alla tutela dell'infanzia a Venezia, con particolare attenzione ai diritti di bambini e bambine. Ieri l'annuncio ufficiale da parte di Maria Laura Faccini, presidente I.P.I. Santa Maria della Pietà, di Leonilde Collauto, presidente Fidapa - sezione di San Donà di Piave, e Maria Grazia Avezzù, componente distrettuale del Gruppo di lavoro nazionale Carta dei diritti della bambina- educare alla parità e al contrasto della violenza. La Carta, ispirata alla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia del 1989, recependo le analisi della Conferenza internazionale di Pechino del 1995 che approfondirono lo stato di gravità della condizione femminile nel mondo, ha inteso fin dalla sua prima stesura, nel 1997, assumere l'impegno di promuovere in ogni ambito di vita e della società i diritti di libertà, uguaglianza, giustizia, sviluppo e in generale riconoscimento della personalità delle bambine e delle ragazze. 

«La Carta adottata ora dall'istituto della Pietà - ha spiegato Avezzù -, è frutto di una recente riscrittura da parte della Federazione, che l'ha approvata durante il Meeting delle Presidenti europee il 30 settembre 2016 e deve essere letta come una premessa fondamentale per l'affermazione e la tutela dei diritti delle donne fin dalla nascita». «La bambina deve essere aiutata - ha detto Collauto - protetta fin dalla nascita e formata in modo che possa crescere nella piena consapevolezza dei suoi diritti e dei suoi doveri contro ogni forma di discriminazione». «Il nostro istituto tutela l'infanzia da sette secoli - ha affermato la presidente della Pietà, Faccini - e le bambine sono quelle più in pericolo. Ci sono vari modi di offendere il genere femminile: 650 milioni di minorenni sono spose bambine, 700 milioni di bimbe subiscono violenze psicologiche e fisiche o la mutilazione genitale. Senza dimenticare la tratta sotto i 18 anni per prostituzione, vendita d'organi e pedofilia. Abbiamo perciò deciso di adottare questo decalogo. Dobbiamo impegnarci per creare un movimento di pensiero, buona volontà e forza per difendere le bambine». In quest'ottica Faccini intende sollecitare anche il Comune ad aderire alla carta.
La Pietà nelle sue due comunità attualmente segue 16 minori e 4 mamme: alcuni restano per pochi mesi, altri diversi anni.

Daniela Ghio
© RIPRODUZIONE RISERVATA  
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Il Gazzettino