L'0MAGGIO Dal nostro inviato BRESSANONE (BOLZANO) - Una festa di folla, oltre

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L'0MAGGIO
Dal nostro inviato
BRESSANONE (BOLZANO) - Una festa di folla, oltre che una celebrazione religiosa, quella che si è consumata ieri nel bel duomo di Bressanone per l'ordinazione a vescovo di Treviso di Michele Tomasi. A presiedere la funzione a cui hanno assistito oltre duemila fedeli, stipati dentro e fuori dalla cattedrale, il vescovo di Bolzano e Bressanone, Ivo Muser, concelebranti l'arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, e il vescovo emerito di Treviso, Gianfranco Agostino Gardin.

I RELIGIOSI
A fare da ala oltre 230 tra sacerdoti e religiosi, assieme ad altri 14 arcivescovi e vescovi, tra i quali il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, l'arcivescovo di Udine ed ex vescovo di Trerviso, Andrea Bruno Mazzoccato e il vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo. «Diventi vescovo in concomitanza con la festa dell'esaltazione della Santa Croce. E l'invito di oggi è proprio quello di fermarsi e alzare lo sguardo perchè la croce ci invita a guardare oltre il nostro ombelico» ha esordito il vescovo Muser esortando il «carissimo don Michele a non temere per il nuovo ministero perchè non sarà mai solo a guidare la Chiesa di Treviso». La celebrazione, scandita in tre lingue, italiano, tedesco e ladino, così come i canti, si è fatta solenne quando il nuovo vescovo, mons. Tomasi, si è inginocchiato per l'imposizione delle mani e per ricevere il Vangelo, che gli è stato aperto sopra la sua testa. Quindi la consegna della mitra, dalle mani del fratello Roberto, dell'anello e del pastorale, quest'ultimo nuovo di zecca e donatogli dalla diocesi di Treviso.
IL SIMBOLO

Poi un dono simbolico. Il vescovo Muser ha messo tra le mani del neo vescovo una reliquia del martire cristiano, ucciso dai nazisti, Josef Mayr Nusser. «Il beato ha detto un chiaro no al regime nazionalsocialista con la sua ideologia di sangue e suolo, con la sua esaltazione della guerra, con la sua dottrina della razza. Il nostro beato era un uomo retto che non è mai stato una banderuola che gira a seconda del vento. E questo è tanto più importante in un periodo di slogan superficiali e populisti». Quindi, Muser ha sottolineato che la reliquia «Dovrà essere un segno di unione tra le nostre diocesi». Sperando che venga collocata accanto alla tomba del beato Enrico da Bolzano, situata nella cattedrale di Treviso. «Sarebbe meraviglioso, il nuovo vescovo di Treviso accompagnato dall'intercessione di due beati, che proprio come te sono originari di Bolzano». E così, il viatico: «Caro vescovo Michele, ti accompagni nel tuo ministero questo nostro beato, provocatorio e scomodo, che ti aiuti a vivere con coerenza ciò che oggi prometti». Quindi il Patriarca di Venezia e presidente della Conferenza episcolale del Triveneto, Francesco Moraglia si è rivolto al neo vescovo ricordandogli che tra pochi giorni entrerà in una chiesa, quella di Treviso, «dotata di profondo senso di Dio e dell'uomo, che possiede tanti doni. Ma vi troverai anche ferite e sofferenze. Sappi vedere gli uni e curare le altre». Il neo vescovo, Michele Tomasi, alla fine della funzione saluta la folla con il sorriso stampato negli occhi, prima che tra le labbra. «Vedere tanta gente e sapere che i trevigiani hanno voluto essere presenti in gran numero alla festa della mia ordinazione mi riempie di gioia e di speranza. Ho il cuore pieno di felicità e l'intenzione di ascoltare il mio nuovo gregge per capire, per condividere e poi per camminare insieme».
V.L.
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Il Gazzettino