Kipre in crisi Bini e Rosolen convocano la proprietà

Kipre in crisi Bini e Rosolen convocano la proprietà
LA TRATTATIVATRIESTE «Condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori e ci impegniamo a convocare da subito la proprietà della Kipre per avere più delucidazioni sulle trattative,...

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LA TRATTATIVA
TRIESTE «Condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori e ci impegniamo a convocare da subito la proprietà della Kipre per avere più delucidazioni sulle trattative, pur se delicate, che riguardano il futuro industriale del gruppo». Lo ha affermato l'assessore alle attività produttive, Sergio Emidio Bini, al termine del tavolo tenuto con l'assessore al lavoro, Alessia Rosolen, nella sala verde del Consiglio regionale sulle sorti del gruppo alimentare che ha la testa in Fvg e sedi a Trieste e a San Daniele del Friuli.

I rappresentanti dei lavoratori hanno manifestato inquietudine per il mancato investimento del fondo QuattroR che sembrava vicino a ricapitalizzare il gruppo, cosa che non si è verificata. La preoccupazione si estende anche all'indotto che opera in stretto collegamento con le due fabbriche.
Il Gruppo Kipre, tra Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna, conta 500 dipendenti. Se San Daniele è focalizzato sulla produzione dei prosciutti, Trieste lavora sull'asset dei wurstel. Inoltre, il gruppo è articolato in più società e a tal proposito i rappresentanti dei lavoratori hanno manifestato a Bini e Rosolen il timore che un'eventuale soluzione parziale possa prevedere uno spezzatino della compagine attuale.
Nel corso dell'incontro è stato fatto il punto sulla cassa integrazione, in scadenza nel mese di novembre, e sul pagamento degli stipendi, ottemperato, come hanno riferito i rappresentati sindacali, all'85 per cento.
«Credo che il lavoro di squadra sia il modo migliore per affrontare e cercare di risolvere i problemi» ha osservato in conclusione Bini, aggiungendo però come sia «importante, anche in questa fase, che vi sia un'interlocuzione diretta tra i soggetti del tavolo e la proprietà, senza dover attendere annunci unilaterali o passare per notizie di rimbalzo».
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Il Gazzettino