Johnson Righeira, 35 anni di Vamos alla playa

Johnson Righeira, 35 anni di Vamos alla playa
L'INTERVISTADall'insistenza con cui ronza nelle orecchie non si direbbe, eppure quest'anno sono 35. Buon compleanno Vamos a la playa! Pietra miliare dei Righeira ovvero Stefano...

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L'INTERVISTA
Dall'insistenza con cui ronza nelle orecchie non si direbbe, eppure quest'anno sono 35. Buon compleanno Vamos a la playa! Pietra miliare dei Righeira ovvero Stefano Righi, in arte Johnson Righeira, che la portò al successo insieme all'ex compagno di viaggio Stefano Michael Rota. Accompagnato dalla Evolution Band, Johnson Righeira torinese con nelle vene sangue veneto per via del nonno materno, di Bassano del Grappa domenica sera (15 luglio) la canterà dal palco allestito nel parco di Villa Baglioni a Massanzago (Padova): il suo tour 35 anni a la playa farà tappa alla 39esima edizione della Sagra del Melone, in città da oggi (12 luglio) a mercoledì prossimo (18 luglio).

Una notte per tornare a respirare le magiche atmosfere anni Ottanta.
«Sono stati anni importanti, che hanno dato molto e che hanno lasciato il segno. Per me, che sono nato musicalmente in quegli anni, che in quegli anni sono diventato famoso e che non sarei dove sono adesso se non fosse successo quello che è successo allora. E per la musica, perché è stato un periodo molto generoso, di canzoni belle, di creatività. Gli anni della italo disco, che ha amalgamato la tradizione melodica italiana all'elettronica, un'invenzione nostrana che ha poi influenzato tutto il mondo».
Si è affacciato a quel decennio che era appena un ventenne: chi era il giovane Stefano Righi?
«Un sognatore un po' incosciente, che certo non si sarebbe aspettato quella clamorosa svolta».
Com'è nacquero i Righeira?
«Tra i banchi di scuola, al liceo. Un sodalizio umano e artistico. Avevamo in comune la passione per la musica. Io ho fatto prima un singolo da solo, Bianca Surf, poi abbiamo conosciuto i fratelli La Bionda e con loro abbiamo prodotto il nostro primo brano insieme, Vamos a la playa. Scegliendo come nome d'arte, quando decidemmo di apparire come fratelli, il mio cognome alla brasiliana usato scherzosamente da ragazzino durante le partite di calcio nell'ora di educazione fisica.
Come si arrivo al testo che poi diventò un tormentone?
«Il testo l'ho scritto io, mentre per la musica c'è anche la firma di Carmelo La Bionda. Il ritornello mi venne un giorno per caso mettendo le mani su una tastiera mentre provavo con degli amici in una cantina. In spagnolo perché all'epoca mi ispiravo agli anni Sessanta e volevo lavorare sull'evoluzione del concetto di canzone da spiaggia. Così è arrivato il successo spinto anche da altri singoli fortunati, come No tengo dinero e L'estate sta finendo, che ho scritto nel 1980 in un momento di tristezza e solitudine».
Dal 2015 è tornato alla sua carriera da solista. Nuovi tormentoni all'orizzonte?
«Spero che il titolo di tormentone estivo 2018 se lo giochino il brano che ho appena realizzato insieme ai miei storici produttori, i fratelli La Bionda, che uscirà a breve, e Calippo, singolo della band torinese iPesci, che mi ha proposto un featuring. A Massanzago domenica ci saranno anche loro, presenteremo la nostra canzone dal vivo». No, non sta finendo. L'estate di Johnson Righeira è appena iniziata.

Valentina Russo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino