Jacuzzi, il sindaco: puntare sul territorio

Jacuzzi, il sindaco: puntare sul territorio
L'ACQUISIZIONEPORDENONE Con l'acquisizione della statunitense Jacuzzi Brands da parte del fondo di investimenti che fa capo al finanziere milanese Andrea Bonomi nello stabilimento...

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L'ACQUISIZIONE
PORDENONE Con l'acquisizione della statunitense Jacuzzi Brands da parte del fondo di investimenti che fa capo al finanziere milanese Andrea Bonomi nello stabilimento di Valvasone Arzene si guarda al futuro con un misto di apprensione e di fiducia. L'operazione - seppure di carattere internazionale - riporta in qualche modo il colosso mondiale dell'idromassaggio in mani italiane. L'operazione ha bisogno ancora di alcune settimane per concludersi: per questo il management dello stabilimento locale preferisce attendere prima di commentare. Ad auspicare che gli investimenti e la crescita continuino sono sindacato e territorio.

IL SINDACO
«Il fatto che a guidare il fondo internazionale che ha acquisito - sottolinea Markus Maurmair, sindaco di Valvasone Arzene - sia un finanziere italiano ci fa essere ottimisti. Certo quando si arriva a una compravendita c'è da capire quali siano gli obiettivi di chi acquista. Per parte nostra - auspica Maurmair - speriamo che la nuova proprietà continui in quel solco tracciato già da lunghi anni, cioé sul mantenimento e sullo sviluppo del sito produttivo italiano che è l'unico di fatto del colosso Usa rimasto in Europa a fregiarsi del marchio Jacuzzi. Un marchio che ha sempre fatto bene al nostro territorio. Perciò contiamo sul fatto che, come negli ultimi due anni, si prosegua sulla strada di potenziare lo stabilimento pordenonese dove, dal 2017, erano state spostate produzioni da Stati Uniti e Messico».
LA RIPRESA
Il sito produttivo di Valvasone era stato voluto e fondato nel 1970 proprio dalla famiglia Jacuzzi che era emigrata in Usa da Casarsa agli inizi del Novecento. Due anni fa l'operazione di trasferire parte della produzione di mini-piscine dall'America proprio a Valvasone aveva comportato una importante boccata d'ossigeno per l'azienda che, dall'inizio della grande crisi del 2008, aveva di fatto dimezzato il personale passando da circa 300 a 140 addetti. Erano ripresi investimenti e anche una decina di nuove assunzioni. «In circa un ventennio - è cauto sull'operazione anche il sindacalista Denis Dalla Libera (Cisl) - Jacuzzi ha visto più di un passaggio di mano da un fondo all'altro. Per capire la strategia dell'acquirente ci vorranno diversi mesi. Possiamo solo auspicare che la fase di investimenti e di sviluppo dell'ultimo biennio possa proseguire».

Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino