Unità, rinnovamento, moderazione. Silvio Berlusconi alza la cornetta e parla per dieci minuti con la platea, gremita, della convention organizzata da Antonio Tajani all'Hotel...
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Poi il Cavaliere passa all'identikit moderato di Forza Italia, diverso dai 5 stelle ma anche dalla Lega. Rispetto al prosperare e diffondersi di partiti che fanno della protesta, dello sfascio, dell'anti-europeismo la loro politica e bandiera, noi siamo la maggioranza saggia di italiani di buon senso e buona volontà che amano lavorare, restar liberi e non si fanno prendere dagli estremismi e dal disfattismo ma sono pronti a difendere il proprio ruolo nella società. Forza Italia rappresenta la maggioranza tranquilla ma coraggiosa del Paese. Prima di Berlusconi, dal palco sfilza di appelli all'unità. Tajani: Basta litigare. No a colonnelli e generali, dobbiamo essere tutti militanti al lavoro per tornare a vincere. Giovanni Toti invita al rinnovamento e evoca senza nominarli Romani (Vedo nel partito un dibattito surreale), Fitto (dirigenti che hanno governato Regioni spesso devastandole) e quanti sgomitano per fare un ultimo giro sulla giostra di privilegi grazie ai voti di Berlusconi, senza accorgersi che se continuano così chiuderanno il Luna Park. E Gelmini contro gli alleati riottosi che giocano al piccolo chimico e piccolo leader. Dialogo aperto con Salvini e Alfano. Ma è Silvio, per tutti all'Ergife, l'unico leader.
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Il Gazzettino