ISTRUZIONE UDINE Circa 45.000 ore di lezioni, pari al 98% di quelle previste,

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ISTRUZIONEUDINE Circa 45.000 ore di lezioni, pari al 98% di quelle previste, 32.000 esami di profitto e oltre 1700 esami finali di laurea. Sono tre dei principali indicatori che...

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ISTRUZIONE
UDINE Circa 45.000 ore di lezioni, pari al 98% di quelle previste, 32.000 esami di profitto e oltre 1700 esami finali di laurea. Sono tre dei principali indicatori che hanno fotografato l'Università di Udine al tempo del covid-19. Li ha messi in luce, evidenziando il grande sforzo di tutta la comunità accademica, il rettore Roberto Pinton nella sua relazione con cui ieri mattina ha aperto in streaming la 43^ cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico. La prolusione è stata affidata a Michele Morgante, ordinario di genetica.

TRA PRESENTE E FUTURO
I professori e ricercatori dell'ateneo oltre 15.200 iscritti, con leggero incremento di immatricolazioni nel 2020-2021 - hanno partecipato ai bandi competitivi di ricerca presentando negli ultimi due anni e mezzo circa 500 proposte progettuali, dato ulteriormente aumentato durante il lockdown con ben 32 di queste presentate nell'ambito del bando Miur FisrCovid 19. A queste si sono aggiunti i progetti di ricerca dipartimentali sostenuti dal Piano Strategico di Ateneo 2015-19. Ai Dipartimenti sono andate risorse per 1 milione e 750mila euro per il finanziamento di progetti di ricerca su base competitiva, assegni di ricerca, sostegno economico a gruppi di ricerca, contributi a pubblicazioni. I progetti Prid presentati sono stati 79, di cui 57 finanziati per un totale di 826.400 euro. Sarà proprio tra tecnologia e complementarietà degli strumenti a disposizione che l'offerta formativa dell'università friulana dovrà affrontare le sfide future, ha messo in luce Pinton. Tra i punti di forza dichiarati dagli studenti figura il rapporto con i docenti: l'88,8% dichiara di essere complessivamente soddisfatto della didattica e l'84,8% dell'intera esperienza universitaria. L'alta formazione è proseguita con un forte impulso alla realizzazione di nuovi prodotti formativi, in particolare di 21 master, molti dei quali in collaborazione con imprese e istituzioni del territorio. In questo contesto è stata citata Fare srl società in house dell'Università di Udine.
NUOVA FORMAZIONE
L'ateneo è impegnato pure nell'organizzazione, per gli studenti, di attività formative trasversali e complementari agli insegnamenti dei corsi di laurea. Tra queste l'iniziativa Uniud XL, nata con un programma del Fondo sociale europeo. Da quest'anno accademico sono attivi due corsi trasversali: Corso di base sullo sviluppo sostenibile e Pari opportunità e inclusione. L'attività di formazione alla ricerca ha previsto, in particolare, l'attivazione del 36° ciclo del Dottorato di ricerca, con iscritti ai concorsi di ammissione 565 giovani (rispetto ai 412 del 35°), di cui il 21% con titolo di studio conseguito all'estero e il 63% con titolo conseguito in altri atenei italiana, a testimonianza dell'attrattività dei corsi.
IL SOSTEGNO

«In questi giorni abbiamo assistito a una feroce presa di posizione contro il concetto di autonomia: credo che l'Ateneo del Friuli possa dimostrare plasticamente che solo una grande alleanza tra territorio e un'istituzione nazionale possa dare risposta ai cittadini», è intervenuto il governatore Massimiliano Fedriga facendo riferimento indiretto alla polemica sull'inserimento della regione in zona arancione. «Mi auguro - ha aggiunto - che scivolamenti verso nuovi concetti di centralismo si allontanino e si valorizzi la leale collaborazione tra Stato e istituzioni del territorio». Sul fronte delle risorse regionali, Fedriga ha ricordato il piano programmatico che gode di un budget di circa 26 milioni di euro, con 16 milioni investiti nella parte corrente e 10 milioni per la riqualificazione e ammodernamento delle strutture edilizie e delle infrastrutture di ricerca, cui si aggiungono ulteriori fondi che attingono al Fondo Sociale Europeo.
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Il Gazzettino