ISTRUZIONE BELLUNO Oltre un'ottantina i partecipanti al convegno Per una scuola

ISTRUZIONE BELLUNO Oltre un'ottantina i partecipanti al convegno Per una scuola
ISTRUZIONEBELLUNO Oltre un'ottantina i partecipanti al convegno Per una scuola della montagna bellunese proiettata tra tradizione e innovazione, che si è svolto ieri all'aula...

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ISTRUZIONE
BELLUNO Oltre un'ottantina i partecipanti al convegno Per una scuola della montagna bellunese proiettata tra tradizione e innovazione, che si è svolto ieri all'aula magna del Catullo. «Le piccole scuole di montagna possono rappresentare un modello sull'innovazione didattica. In Veneto ci sono 67 scuole con la pluriclasse» (in cui alunni con classi differenti apprendono tutti insieme Ndr), parole della direttrice generale dell'Ufficio scolastico regionale, Augusta Celada, che ieri si è trattenuta a Belluno per tutta la mattinata.

IL DIRETTORE GENERALE
«Ho posto l'attenzione su specifiche scuole di montagna, se si guarda a dati nazionali e territoriali prosegue la dottoressa - si nota che a situazione della montagna è che va spopolandosi, è chiaro che le scuole nei paesi rappresentano presidi. La chiave, e non l'obiettivo, non è mantenerle per mantenerle prosegue la direttrice dell'Usr Veneto -, quanto piuttosto farle diventare un'opportunità». Quali sono le risorse di questo modello innovativo? «La sua sperimentazione per prima cosa, segue un largo utilizzo di tecnologia, l'essenzializzazione del tempo a scuola (che permetterebbe di ridurlo) e non dimentichiamo la dimensione della sostenibilità che permette ai ragazzi di godere del paesaggio e dell'ambiente».
L'ARRIVO DEI BAMBINI
Augusta Celada, durante la pausa si è vista accerchiare da una ventina di bambini dell'istituto comprensivo Bosco Chiesanuova (Vr), che «ci tenevano tanto a conoscere la preside dei presidi», ha spiegato il direttore dell'istituto Alessio Perpolli. L'intervento di Gianni De Bastiani, direttore dell'Ufficio IV Ambito Territoriale di Belluno dell'Usr Veneto ha ringraziato a più riprese la direttrice generale dell'Usr Veneto e ha poi sottolineato come, purtroppo, non tutti «i plessi scolastici abbiano accesso ad internet, alla wi-fi, non tutti sono dotati di un'aula bilingue. Vorrei sottolineare come gli investimenti sulle scuole in relazione, per esempio, ai ponti radio e alle infrastrutture digitali, siano molto importanti».
CABINA DI REGIA
Poi De Bastiani ha lanciato l'idea di costituire una «cabina di regia unica per le scuole di montagna venete e allocarla a Belluno», anche se la provincia di Belluno è interamente montagna, anche nel veronese e nel vicentino ci sono molte realtà simili. La dottoressa Monica Sandi della Camera di Commercio di Treviso Belluno ha poi fatto un quadro molto esaustivo della situazione socio-economica del Bellunese. Un dato su tutti: al 31 dicembre 2017 erano 203.585 i residenti in provincia (senza Sappada -1.315 abitanti da gennaio 2018) ma al 30 novembre successivo il numero è calato a 203.021 registrando 564 residenti in meno. Dal censimento del 2011 (decurtato di Sappada) si contano, nel 2018, 5.674 unità in meno.
LA REGIONE

Non è riuscita ad arrivare l'assessore regionale Elena Donazzan, al suo posto c'era però il consigliere regionale Franco Gidoni, che ha ricondotto la criticità delle scuole di montagna alla spopolamento, «un problema che va affrontato, l'impegno c'è. Vanno ripensati, in quest'ottica i Fondi di confine, paradossalmente cn questi si possono acquistare i tablet, ma non si riescono a pagare insegnanti in più per esempio».
Federica Fant
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Il Gazzettino