ROMA - (m.al.) Nell'ospedale di Parma, dove è recluso in regime di 41 bis nel reparto riservato ai detenuti, il boss di Cosa Nostra, Totò Riina, è curato nel migliore dei modi....
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Lo scorso anno, l'avvocato del boss, Luca Cianferoni, aveva chiesto per il suo assistito il differimento della pena o, in subordine, i domiciliari. L'istanza era stata respinta dal Tribunale di sorveglianza di Bologna. Poi, è arrivata la Cassazione. La decisione degli ermellini è stata interpretata come un'apertura alla possibilità per il boss di ottenere i domiciliari, circostanza che ha scatenato feroci polemiche. Dopo l'ispezione, effettuata insieme ai vicepresidenti della commissione, Claudio Fava e Luigi Gaetti, la Bindi ha specificato che «Riina è ricoverato in una struttura più che adeguata, in grado di far fronte alle malattie di qualunque natura e ai loro sviluppi». Ottantaquattrenne e ricoverato dal 2015, il boss soffre di problemi cardiaci, renali e di parkinsonismo vascolare. Nell'ospedale di Parma è detenuto in una stanza blindata di cinque metri per cinque, accessibile solo a medici, infermieri e guardie.
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Il Gazzettino