Mihail Savciuc non sarà sottoposto a perizia psichiatrica. Ieri mattina il giudice per le indagini preliminari Piera De Stefani ha infatti rigettato la richiesta formulata dai...
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Secondo il gip non ci sono elementi per ritenere che la perizia psichiatrica sia necessaria ai fini processuali. A confermarlo ci sarebbero anche i rapporti degli psichiatri e degli psicologici che hanno seguito il ragazzo durante questi mesi di detenzione nel carcere di Pordenone. Dal diario redatto dai medici risulterebbe che Savciuc abbia sofferto di disturbi del sonno e spesso sia stato preda di crisi di pianto ma si tratterebbe, secondo il dispositivo del gip, di situazioni che appaiono legate alla sua nuova condizione di vita e alla privazione della libertà. Di ben altro spessore invece il quadro indiziario, come sostenuto dal pubblico ministero Mara De Donà. Tutta punterebbe verso una lucida premeditazione del crimine, che sarebbe stato pianificato persino con meticolosità. Secondo quanto risulta dall'esame dello smartphone del 19enne, la mattina del 19 Mihail cercò su internet informazioni su come fare sesso con una donna incinta, e poi come uccidere una persona a mani nude e come nascondere un cadavere. La sua navigazione segue di poche ore due lunghe telefonate con Irina, svoltesi intorno alle 4, la prima di 25 minuti e la seconda di 18. Che cosa si siano detti, Savciuc non ha mai voluto rivelarlo. Il movente dell'omicidio sarebbe la gravidanza della 20enne, che aspettava un figlio proprio da Mihail. Quando la ragazza è stata uccisa la gestazione aveva quasi raggiunto il settimo mese. Il fatto che Irina non volesse abortire è stato spesso causa di litigi tra i due e passato il termine delle 24 settimane oltre il quale non è più possibile effettuare l'interruzione di gravidanza il ragazzo, come risulta dai tabulati telefonici esaminati dagli inquirenti, ha contattato una conoscente alla quale avrebbe chiesto informazioni su come praticare un aborto illegale in Moldavia. Ma Irina quel bambino lo voleva tenere e questo l'ha condannata. Per i suoi avvocati, invece, Mihail Savciuc soffrirebbe di un disturbo che lo porta ad avere una doppia personalità. Sarebbero le indicazioni emerse dagli esiti di un esame condotto dallo psicolopatologo forense Vittorio Melega, depositato dalla difesa nel corso dell'udienza di ieri. Ne uscirebbe il profilo di un soggetto psicologicamente instabile, cresciuto in un ambiente familiare difficile se non proprio disfunzionale e che avrebbe messo in piedi per anni la sceneggiata del ragazzo modello in modo da nascondere il suo disagio mentale. Ma non è servito a convincere il giudice.
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Il Gazzettino