Ira, tensione sulle nomine

Ira, tensione sulle nomine
(Al.Rod.) Si addensano le nubi sull'Ira. L'avvicendamento tra il presidente dimissionario Tino Bedin (già senatore della Margherita che ha rinunciato alla presidenza rimanendo...

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(Al.Rod.) Si addensano le nubi sull'Ira. L'avvicendamento tra il presidente dimissionario Tino Bedin (già senatore della Margherita che ha rinunciato alla presidenza rimanendo però nel cda) e il suo vice Stefano Bellon (vicinissimo all'ex sindaco Flavio Zanonato che lo ha anche nominato nel consiglio generale della Fondazione Cassa di Risparmio) rischia di non essere affatto indolore. In teoria Bellon dovrebbe rimanere in carica fino al 2016, ma l'amministrazione Bitonci potrebbe arrivare addirittura a chiedere alla Regione il commissariamento dell'ente che gestisce alcune della case di riposo più conosciute in città.

Ad aver irritato, e non poco, il Comune, il rinnovo del contratto al direttore generale dell'Ira, Sandra Nicoletto. Un rinnovo che sarebbe stato comunicato solo a cose fatte all'amministrazione comunale. Un rinnovo che non sarebbe stato vissuto positivamente anche da una parte dei dipendenti con cui la direzione in passato avrebbe avuto più di qualche attrito. In virtù di questo, il timore a palazzo Moroni sarebbe quello di doversi confrontare in futuro con un'ente che, pur essendo espressione dell'amministrazione comunale, di fatto si comporta come un'entità a sè stante.

Di più. Come un ente guidato dal centrosinistra. Oltre a Bellon e a Bedin esponente di spicco dell'ala cattolica del Pd, nel consiglio di amministrazione dell'Ira siede anche l'ex consigliera provinciale dei Ds Elisabetta Leban che in passato è stata anche consigliera nel cda di Aps holding e a nominarla è stata sempre Zanonato. Una situazione che avrebbe portato qualcuno a palazzo Moroni ad ipotizzare una richiesta di commissariamento da parte della Regione. Sul fronte lavorativo, alcune sigle sindacali non nascondono la loro preoccupazione per la decisione dell'Ira di esternalizzare la gestione del servizio di lavanderia e di cucina. Anche se per il momento i dipendenti rimangono tutti in carico all'ente, il timore è che prima o poi, anche alcuni lavoratori possano essere esternalizzati.
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Il Gazzettino