«Io, prima iscritta al corso Luiss di Confindustria»

«Io, prima iscritta al corso Luiss di Confindustria»
IL PROGETTOBELLUNO Ha 28 anni, una laurea triennale in economia e commercio, un master alla Luiss e una valigia piena di speranze la bellunese Alessia Piccininno, prima iscritta...

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IL PROGETTO
BELLUNO Ha 28 anni, una laurea triennale in economia e commercio, un master alla Luiss e una valigia piena di speranze la bellunese Alessia Piccininno, prima iscritta all'Hub Veneto Dolomiti Luiss Business School che partirà in gennaio nei locali al pian terreno del rinnovato palazzo Bembo.

Cosa l'ha convinta ad indirizzare la specializzazione del suo percorso di studi proprio su questa possibilità offerta da Confindustria?
«Il primo criterio di scelta è stato proprio che fosse una diramazione della Luiss: garantisce lo sviluppo di una metodologia che nessun'altra università propone, ti mette in contatto con professionisti del settore, ma non in modo saltuario, bensì duraturo, nel tempo e solo così assicura un risultato reale dal punto di vista della preparazione».
Qual è la sua specializzazione?
«Sono Brand advisor, mi occupo della ridefinizione del marchio, di analisi della situazione di mercato in cui opera cercando le soluzioni per ripristinarle in caso di deterioramento».
La crisi della Safilo è sottotraccia da tempo, ma è esplosa in questi giorni...
«In questo caso le dinamiche sono legate ad altri fattori, diversi da quelli riconducibili all'immagine, ma uno dei problemi potrebbe consistere nel fatto che gli investimenti in innovazione sono limitati».
Che prospettive intravvede per il sistema imprenditoriale provinciale?
«Siamo bombardati di pessimismo, ma credo che poter lavorare in un contesto paesaggistico così unico come quello del nostro territorio sia una carta vincente: vivere e lavorare in questo contesto favorisce la tranquillità che poi si può riflettere anche nella vita professionale e nelle scelte più delicate, è un vantaggio non da poco».
Il contesto aiuta, qual è invece il punto debole sul quale serve intervenire?
«Le infrastrutture, i collegamenti devono rappresentare un fattore di attrazione, non un ostacolo. Mi auguro che con le opere legate a Mondiali e Olimpiadi la situazione possa davvero migliorare».
Lei ora lavora in una società di intermediazione immobiliare, conta di allargare questi confini una volta ultimato il corso della Luiss?

«Intanto punto a portare a termine il progetto che ho avviato, per il futuro vedremo».
G.L.
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Il Gazzettino