«Io, picchiato senza alcun motivo»

«Io, picchiato senza alcun motivo»
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CHIOGGIA
«Ero da solo. Mi sono trovato circondato da questo gruppo di ragazzi più giovani di me. Non hanno detto niente, hanno cominciato a spintonarmi e a colpirmi. Ricordo bene uno di loro: camicia bianca e un taglio di capelli particolare, con la riga. Poi non ricordo più niente». Daniel, 27 anni, marinaio su un peschereccio, è il giovane picchiato selvaggiamente da un gruppo di adolescenti, in piazza Europa, nella notte tra sabato e domenica. Ora è a casa sua e sta ancora cercando di capire cosa gli è successo perché, svenuto in seguito ai colpi ricevuti (uno, in particolare, alla testa, partito alle sue spalle) ha letto sui media la cronaca di quella serata. «Ho mandato un messaggio di ringraziamento al barista, Adolfo Tiozzo, credo che sia merito suo se me la sono cavata relativamente bene».

L'INTERVENTO DEL BARISTA
Tiozzo, infatti, insieme ai buttafuori del suo locale, il Budapest Caffè, aveva fatto da scudo al ragazzo che, finito a terra, continuava a ricevere dal branco colpi che potevano procurargli conseguenze peggiori. «A Mestre mi hanno suturato la guancia all'interno e all'esterno, speriamo non resti troppo il segno dice Daniel ho una frattura allo zigomo e una micro frattura alla fronte. Venti giorni di prognosi ma io ne ho presi 15 di malattia perché, se fosse possibile, vorrei tornare al lavoro presto». Con questa prognosi l'aggressione è perseguibile d'ufficio ma lui sta considerando la possibilità di sporgere direttamente querela. «Non mi pare giusto che dei ragazzini possano andare in giro fare queste cose senza che vengano presi provvedimenti. Una punizione potrebbe essere l'occasione, almeno per qualcuno di loro, per mettere la testa a posto, per capire che certe cose non si fanno».
AGGRESSIONE GRATUITA
Del resto proprio l'assoluta gratuità dell'aggressione è la ferita che Daniel sente più di tutte. «Non li conosco, non gli ho fatto nulla, perché se la sono presa con me? Stavo solo andando a prendere la bici per tornare a casa e mi hanno pestato senza una ragione». I carabinieri, intanto, stanno cercando di identificare gli autori dell'aggressione ma sembrano trovare qualche difficoltà. «E' ancora presto per parlare di identificazioni vere e proprie, anche se qualche idea ce l'abbiamo». Un lavoro di indagine che viene reso ancor più difficile da una certa omertà riscontrata tra i possibili testimoni. Se a fine luglio, infatti, gli aggrediti dalla baby gang erano foresti e fornivano piena collaborazione, stavolta siamo in un ambiente totalmente chioggiotto e le forze dell'ordine incontrano qualche remora, forse dovuta al timore di ritorsioni, al punto che sarebbe ancora prematuro identificare la baby gang di allora con quella di questi giorni. Quale ipotesi sia più inquietante (micro delinquenti recidivi, o nuove leve della violenza giovanile) non è facile stabilirlo.
LIBERI DI MUOVERSI
Di sicuro ai minorenni già identificati come autori delle precedenti scorribande non è stata ancora imposta alcuna misura interdittiva e sono, quindi, liberi di muoversi dove vogliono. L'episodio, ovviamente, ha scosso anche le istituzioni e l'assessore alla Polizia locale, Genny Cavazzana, fa sapere che, una volta approvato il bilancio di previsione 2020, provvederà a riservare delle economie per l'installazione di telecamere in piazza Europa.

Nel condannare questi atti di violenza giovanile il sindaco, Alessandro Ferro, chiederà al Prefetto un potenziamento dei controlli delle forze dell'ordine, pur conscio che il loro intervento sarà fondamentale, ma non sufficiente, se non accompagnato dal contributo educativo della famiglia, della scuola. «Le istituzioni possono e devono fare la loro parte finanziando interventi di sensibilizzazione sulla comunità».
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino