TREVISO - (Ro) «Lo Stato non ci difende. Io mi armo e compro una pistola», la dichiarazione choc del giudice Angelo Mascolo sta dividendo l'opinione pubblica, ma ha anche...
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Resta il fatto che la sua lettera accusa ha scatenato un caso nazionale. E non è la prima volta che Mascolo finisce nell'occhio del ciclone. Lo era stato per le scarcerazioni ritenute troppo facili. Chi allora lo criticava aspramente ora sta con lui.
Ciò che non è ancora chiaro è cosa sia accaduto la sera in cui il giudice Mascolo ha fermato una pattuglia dei carabinieri perché inseguito da una Bmw. Il magistrato si è sentito in balia del guidatore e del passeggero della Bmw. Ma intanto la Procura ha chiesto una relazione ai carabinieri per ricostruire quanto accaduto. E da quanto filtrato, anche se le bocche in Procura sono rigorosamente sigillate, la versione dei carabinieri aprirebbe una serie di interrogativi sui fatti. Tanto che sarebbe stato chiesto un ulteriore approfondimento che sarebbe stato affidato agli investigatori della polizia. «Qualche sera fa, tornando da una cena, ho avuto la cattiva idea di sorpassare una Bmw. Qualcuno a bordo si è offeso, ed è cominciato un inseguimento a colpi di fari abbaglianti e di preoccupanti avvicinamenti» è quanto reso noto da Mascolo, secondo il quale lo Stato avrebbe perso il controllo del territorio. Una versione - da quanto filtra dagli inquirenti - dettata da valutazione soggettive, probabilmente figlie anche di paura e ansia. Quasi a dire: tanto rumore potrebbe essere stato causato dal nulla.
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Il Gazzettino