«Insegnare storia e geografia friulana nelle scuole»

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ISTRUZIONE
UDINE «Chiedo fortemente l'avvio di un percorso collaborativo tra Regione e Ministero dell'Istruzione volto alla sottoscrizione di un protocollo di intesa per l'insegnamento della storia e della geografia del Friuli a partire dalla terza classe della scuola primaria e fino alla maturità». È questo il punto centrale della lettera che Diego Navarria, presidente dell'Assemblea della comunità linguistica friulana cui aderiscono 114 dei 173 enti locali friulanofoni , ha spedito l'altro giorno al ministro Marco Bussetti e al presidente Massimiliano Fedriga, risollevando una questione posta ormai diverse volte e da diverse voci ma senza però risultati di rilievo, nonostante l'importante corpus normativo che ormai possono contare la tutela e la valorizzazione della lingua e della cultura del Friuli. Una mole legislativa che non è riuscita ad arrivare dove invece il presidente del Veneto, il leghista Luca Zaia, è arrivato con passo spedito, tanto che proprio il ministro Bussetti il 16 ottobre ha firmato a Venezia un Protocollo d'intesa per l'introduzione della storia veneta nelle scuole di ogni ordine e grado, con un «programma» che dalla Età del Bronzo giunge fino all'emigrazione del Novecento. Una firma che ha fatto sobbalzare l'Assemblea della comunità linguistica, ma non per demonizzare quanto accaduto, quanto per ribadire che, a maggior ragione, ora non c'è fondato motivo per non arrivare a un Protocollo analogo in Friuli Venezia Giulia. Tanto più che il ministro Bussetti ha commentato la nuova iniziativa in Veneto come un fatto che «contribuirà ad arricchire il curriculum scolastico dei veneti». Tra le materie che forse meglio consentono di lavorare «in e per la lingua friulana scrive Navarria vi sono proprio la storia e la geografia, poiché permettono agli allievi di arricchire le proprie conoscenze del luogo in cui vivono e le proprie abilità, a partire dal contesto locale». Invece, prosegue il presidente dell'Assemblea, «queste due discipline», declinate rispetto al Friuli, «trovano troppo poco spazio nei libri di testo progettati per l'intera Repubblica. Talvolta aggiunge Navarria i manuali ripropongono addirittura, sia pure in forma edulcorata rispetto a un non lontano passato, i luoghi comuni della retorica nazionalista». Da qui la sollecitazione a ministro e presidente della Regione per giungere «alla predisposizione di un fascicolo di storia del Friuli in aggiunta ai testi ministeriali che contenga i contenuti curricolari che interessano la storia locale», insieme alla sottoscrizione del protocollo.

Antonella Lanfrit
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Il Gazzettino