«Innanzitutto tengo a precisare che la colpa grave è di un solo prete - dice il Vescovo facendo chiaro riferimento a don Contin pur non nominandolo - poi c'è un altro sacerdote...
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Il vescovo Claudio ai responsabili della pastorale di 18 parrocchie ha provocatoriamente chiesto di riflettere, tutti assieme, sul futuro della Chiesa di Padova: «Fra 20 anni in tutta la Diocesi ci saranno 280 preti molti dei quali anziani. La riduzione delle vocazioni ci apre a nuove opportunità. Un'occasione storica di pensare una Chiesa Nuova, dove non esiste più solo il prete, e i laici avranno sempre più corresponsabilità a rifondare una nuova comunità di persone. Io mi auspico una Chiesa con radici nuove, pronta a ripartire con rinnovato entusiasmo. Dobbiamo arrivare al cuore della gente. Molte persone che frequentavano la mia piccola parrocchia di 8 mila anime nel mantovano prima di arrivare qui a Padova, venivano a messa ma il loro cuore si era allontanato dalla fede. Volevano ricevere solo i sacramenti: volevano fare la prima comunione per i figli, ma non erano interessati a fare comunione nella comunità cristiana».
Monsignor Cipolla in questi giorni è di casa nell'Alta padovana. Venerdi a Fiumicello,oggi è a Fratte per celebrare il sacramemento della confermazione, ieri è stato a San Marco di Camposampiero dove ha cresimato 18 ragazzi, ai quali ha personalmente firmato e consegnato la bibbia di Gerusalemme.
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Il Gazzettino