«Indagini efficaci, così combattiamo la corruzione»

«Indagini efficaci, così combattiamo la corruzione»
(R.R.) «Esistono e si scoprono più fatti legati alla corruzione perché le indagini hanno funzionato bene soprattutto a Venezia». Il generale di divisione Antonino Maggiore,...

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(R.R.) «Esistono e si scoprono più fatti legati alla corruzione perché le indagini hanno funzionato bene soprattutto a Venezia». Il generale di divisione Antonino Maggiore, Comandante Regionale Veneto, non si nasconde dietro alla divisa e commenta senza remore l'operazione dei giorni scorsi derivata da una costola dell'inchiesta Mose che ha portato all'arresto di 16 persone tra imprenditori e figure dispicco dell'Agenzia delle Entrate, dei Tributi e della Guardia di Finanza. Lo fa in occasione delle celebrazioni del 243° anniversario della fondazione del corpo delle Fiamme Gialle alla Giudecca. Un appuntamento tradizionale dove non sono solo i numeri dell'attività i protagonisti. Scoprire certi scenari lascia pensare che questo fenomeno stenta ad essere sradicato? «E' sempre esistito, noi facciamo del nostro meglio per debellarlo. Certo chi lo commette è consapevole che sta compiendo un reato ma è accecato dai soldi. Noi mettiamo tutta la nostra capacità investigativa al servizio della magistratura, anche quando si tratta di colleghi, e lo combattiamo. A volte, come per quanto riguarda l'ultima inchiesta derivante da una costola del Mose, con fatti difficilmente accertabili, l'intuito investigativo è stato tale che semplici indizi e informazioni ci hanno portato a perseguire gli illeciti». Esistono o possono esistere collegamenti con la criminalità organizzata in questo senso? «Lo escludo. Sono fenomeni unicamente locali dove un funzionario disonesto per arricchirsi commette l'illecito, altri per migliorare la loro vita accettano dei soldi senza pensare alle possibili conseguenze. Dietro non ci sono organizzazioni criminali organizzate».

Da parte del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro il grazie al lavoro portato a termine in occasione dell'ultima inchiesta. «La magistratura dirà chi ha ragione o torto, ma non c'è dubbio che c'è una attenzione particolare alla nostra città e sono orgoglioso di questo e nutro profonda stima per chi indaga e soprattutto per la magistratura». Il primo cittadino durante la cerimonia alla Giudecca ha premiato con l'encomio solenne il colonnello Fabrizio Nieddu, il tenente colonnello Stefano Lampone, il tenente colonnello Attilio Elia, il maggiore Alessandro Alberioli, il maresciallo capo Vincenzo Nocera, il maresciallo capo Antonio Villani, il brigadiere capo Loris Pinter per una complessa ed articolata indagine di polizia giudiziaria volta al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti. «Viviamo in un'epoca caratterizzata da profondi mutamenti economici, sociali, culturali e geopolitici ha concluso il sottosegretario all'economia e alla finanza Pier Paolo Baretta -. Bisogna agire con spirito di dedizione e professionalità».
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Il Gazzettino