Vuole fare un collegamento via Skype, dal carcere dove è rinchiuso per omicidio, Nikos Michaloliakos, per festeggiare il successone del partito di cui è il leader. Ovvero Alba...
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Nella radicalizzazione provocata dalla povertà hanno votato per Alba Dorata anche elettori normali che per lo più uscendo dal seggio provavano vergogna per aver scelto il partito nazista. Anche per questo senso di vergogna dei suoi elettori Alba Dorata nei sondaggi di queste settimane veniva data più bassa di quanto poi si è scoperto. Ma «la Grecia è uno sconfinato manicomio», riflette un passante di fronte alla sede dell'organizzazione nera. E comunque il Michaloliakos incarcerato insieme a una decina di altri dirigenti per l'uccisione di un rapper antifascista, ha condotto tutta la campagna elettorale tramite apparizioni via computer. Ed è andata bene: oltre il 6 per cento che si pensava alla vigilia. Nel 2012 questo partito raccolse appena il 3 per cento, ora il portavoce, Costas Alexandrakis, capelli rasati e sorriso nervoso, avverte: «Tsipras dovrà avere paura di noi».
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Il Gazzettino