«Incontri pubblici in tutti i comuni per illustrare le grandi novità in arrivo»

«Incontri pubblici in tutti i comuni per illustrare le grandi novità in arrivo»
L'obiettivo finale non è tanto quello di raggiungere più firme possibili per chiedere l'elezione diretta del sindaco metropolitano, ma informare i cittadini su cosa cambierà...

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L'obiettivo finale non è tanto quello di raggiungere più firme possibili per chiedere l'elezione diretta del sindaco metropolitano, ma informare i cittadini su cosa cambierà con l'introduzione del sindaco e della città metropolitana in ciascuna comunità e territorio veneziano.

Il Movimento Autonomia di Mestre, da sempre sostenitore della divisione del Comune di Venezia in due parti (una per la città storica, l'altra per la terraferma) da ieri ha dato inizio alla sua campagna informativa: «Parlando con cittadini di alcuni comuni della provincia, anche dell'hinterland mestrino, abbiamo colto come pochi realmente siano a conoscenza di cosa avverrà e soprattutto di come - spiega il presidente del Movimento, Stefano Chiaromanni - Il compito che ci siamo prefissati da adesso a dicembre, quando dovrà essere approvato lo Statuto, è quello di informare il più possibile i cittadini e anche gli stessi comuni, che sono ancora all'oscuro delle procedure e dei cambiamenti che si prospettano con l'avvento della città metropolitana».
Niente gazebi o volantinaggi, ma una serie di incontri diretti, meglio se pubblici. «Vogliamo rivolgerci alla gente e per farlo serve la collaborazione dei sindaci e delle singole amministrazioni, ma anche delle categorie produttive cittadine: è necessario coinvolgere tutti affinché si facciano un'opinione su questa nuova forma istituzionale. Il 9 agosto si insedierà il consiglio metropolitano, poi ci saranno 4 mesi per definire lo Statuto. Il tempo non è tanto, ma dovrà servire per mettere a confronto idee e soprattutto capire le volontà dei singoli comuni. Ci sono state proposte su alcuni paragrafi dello Statuto già avanzate da Camera di commercio e Unindustria: studieremo anche noi la nostra».
Raffaele Rosa

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Il Gazzettino