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TRIESTE La Regione scende in campo per prevenire gli infortuni sul lavoro, puntando ad un piano di interventi a cominciare dal potenziamento della formazione e dal rafforzamento delle misure per il reinserimento lavorativo di chi ha subito danni permanenti dopo un trauma. Ed ancora, definendo un codice per la sicurezza negli appalti, contrastando il dumping sociale dei lavoratori stranieri sul territorio, effettuando controlli incrociati nei cantieri in collaborazione con Inail, Inps e Ispettorato territoriale del lavoro con attenzione alle situazioni più a rischio, con commesse subappaltate e ricorso a contratti precari e scarsamente tutelati. Il piano prenderà forma ad inizio autunno.
Spiega l'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen: «In questi giorni abbiamo incontrato i vertici di Inail, Inps e dell'Ispettorato territoriale del Lavoro con cui abbiamo condiviso le valutazioni emerse nel confronto con le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil. L'obiettivo sottolinea - è sottoscrivere un protocollo con tutti questi soggetti, coinvolgendo anche le parti sociali, le parti datoriali e le categorie economiche».
Di «numeri preoccupanti rispetto alle condizioni di sicurezza cui vengono esposti soprattutto i lavoratori degli appalti, con irregolarità di diversa gravità che riguardano il 75% dei cantieri e accarezza la soglia del 65% nelle visite ispettive» parla l'assessore che punta ad «imprimere un giro di vite ai controlli sulla sicurezza avviando azioni politiche e amministrative per esorcizzare la diffusione del dumping sociale: vogliamo interrompere il flusso di contratti irregolari che prevedono retribuzioni inferiori rispetto agli standard fissati dalla contrattazione collettiva di settore. Effettueremo verifiche rigorose e severe anche sull'erogazione di ammortizzatori sociali: inammissibile che ci siano stranieri che percepiscono misure di sostegno al reddito dall'Italia quando vanno sistematicamente all'estero. Anche questa è sicurezza: stop alle truffe».
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Il Gazzettino