Inchiesta sull'Iras agli atti decisivi

Inchiesta sull'Iras agli atti decisivi
La polizia giudiziaria ha finito il proprio lavoro. Sono terminate le acquisizioni di materiale e le audizioni delle persone che gli investigatori ritenevano opportuno ascoltare....

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La polizia giudiziaria ha finito il proprio lavoro. Sono terminate le acquisizioni di materiale e le audizioni delle persone che gli investigatori ritenevano opportuno ascoltare. E ora toccherà alla Procura decidere il destino del procedimento. Al centro di tutto, l'inchiesta che ruota attorno all'Iras, l'istituto rodigino di assistenza sociale. Gli accertamenti sono stati innescati da un esposto presentato dall'avvocato e consigliere comunale Aldo Guarnieri su una problematica comunque complessa. Ossia la gestione dei rimborsi erogati dalla Regione per il tramite delle Ulss a favore dei degenti ospitati in regime di libero mercato.

E già qui la questione non è immediata. Bisogna infatti sapere che gli ospiti degli istituti assistenziali veneti sono divisi in due categorie. Ci sono coloro che accedono con le impegnative di residenzialità. In questo caso la retta viene coperta a metà dalla Regione, per il restante 50 per cento dal reddito Isee del degente stesso. Qualora questo non fosse sufficiente, dovrebbe entrare in gioco il Comune di ultima residenza del paziente. Anche se su quest'ultimo punto non sono mancate querelle e controversie legali, in Polesine, in Veneto e in altre realtà in Italia.
Differente il discorso per quanto riguarda chi accede a strutture assistenziali in regime di cosiddetto libero mercato. In questo caso l'intera retta viene posta a carico dell'ospite o dei suoi familiari. Il tutto comunque con una sorta di clausola. Ogni anno la Regione, a chiusura del bilancio, destina (ammesso che ci sia) una quota di avanzo a rimborso parziale delle spese sostenute per quest'ultima tipologia di rette di degenza.

L'inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura, sarebbe appunto diretta a esaminare alcuni episodi in cui questo rimborso (ovviamente secondo l'ipotesi alla base dell'esposto) avrebbe preso altre strade. Nessuno contesta o ipotizza arricchimenti indebiti o distrazioni di somme. Il rimborso sarebbe stato messo a bilancio con altre voci in modo da garantire il regolare funzionamento dell'ente, per poi venire integralmente compensato evitando ogni aumento di rette. In altre parole, non sarebbe stato tolto un soldo ad alcuno. Nonostante questo, l'esposto è stato presentato e la vicenda ha fatto il proprio corso.
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Il Gazzettino