INCHIESTA COIMPO ROVIGO «Non risulta alcun coinvolgimento della società

INCHIESTA COIMPO ROVIGO «Non risulta alcun coinvolgimento della società
INCHIESTA COIMPOROVIGO «Non risulta alcun coinvolgimento della società Lab Control, che anzi si dichiara estranea alle altrui condotte dalle quali chiede di essere dissociata»....

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INCHIESTA COIMPO
ROVIGO «Non risulta alcun coinvolgimento della società Lab Control, che anzi si dichiara estranea alle altrui condotte dalle quali chiede di essere dissociata». La precisazione della società, con sede a San Martino di Venezze, arriva nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia sui fanghi sporchi, con 34 persone che sono state raggiunte dall'avviso di conclusione indagini. Oltre ai sei indagati principali, le persone cui facevano capo le responsabilità gestionali di Coimpo e Agribiofert, le contestazioni hanno interessato anche dei tecnici. Fra questi Tiziano Bonato, che nel 2015 era direttore tecnico del laboratorio di San Martino e che secondo l'accusa, nel settembre di quell'anno, avrebbe modificato un rapporto su un campione di fango stabilizzato prelevato dalla vasca H della Coimpo, indicando un valore di azoto pari al 5,3% invece del 6,2% effettivo, che sarebbe stato comunicato da Mario Crepaldi, dipendente Coimpo. Il parametro più basso avrebbe permesso di distribuire una quantità maggiore di fanghi per ettaro, secondo i limiti previsti dal Codice di buona pratica agricola. Lab Control sottolinea come Bonato «è stato dipendente della società fino al 30 luglio 2016, data del cosiddetto recesso contrattuale: a oggi, non è dipendente o professionista afferente in nessun modo al laboratorio stesso». La società specializzata in analisi di laboratorio rimarca di non essere in alcun modo coinvolta «con quanto eventualmente imputabile, e solo personalmente, al dottor Bonato». In particolare, l'ipotesi di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. Lab Control, che nelle sue presentazioni spiega di essere «strutturata per aiutare le aziende nell'attuazione di politiche orientate a uno sviluppo sostenibile, in grado di garantire la salvaguardia dell'ambiente», ribadisce l'estraneità all'inchiesta.

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Il Gazzettino