Incertezze anche sull'anti-inquinamento

Incertezze anche sull'anti-inquinamento
Un piano industriale per cercare di salvare Thetis, ma che pare non garantirà tutti i posti di lavoro, mentre non ci sono certezze anche sul futuro del servizio anti-inquinamento...

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Un piano industriale per cercare di salvare Thetis, ma che pare non garantirà tutti i posti di lavoro, mentre non ci sono certezze anche sul futuro del servizio anti-inquinamento svolto da un ventina di lavoratori della società distaccati al Provveditorato-ex Magistrato alle acque. Le notizie uscite dal tavolo regionale per la procedura di licenziamento collettivo di 45 dipendenti, non hanno tranquillizzato i lavoratori, anzi. Ieri si sono ritrovati per l'ennesimo sit-in di protesta, mentre l'amministratore di Thetis, Wherter Montanari, faceva il punto della situazione davanti ai tecnici regionali e ai rappresentanti dei lavoratori.

Un passaggio dovuto per la procedura di licenziamento collettivo, che scadrebbe il 22 settembre. In realtà il tavolo ha deciso di prorogare i termini al 10 ottobre, per dare il tempo alla società di presentare il piano industriale all'assemblea dei soci, a fine mese. Un piano almeno biennale per dare lavoro ai settori dell'ingegneria ambientale civile e della direzione lavori, ma che non garantirebbe tutti i posti di lavoro. Montanari ha confermato la volontà di vendere il settore legato ai sistemi intelligenti di trasporto, per cui ci sono tre società interessate, con due trattative in corso. Su richiesta dei sindacati, l'amministratore ha anche confermato l'intenzione di Mantovani, Palomar e Adria Infrastrutture, già manifestata al socio di maggioranza Consorzio Venezia Nuova, di vendere le loro quote azionarie (circa il 20%). Resta poi l'incognita del servizio anti-inquinamento. Montanari ha spiegato di non seguire direttamente la questione, di cui si stanno occupando i commissari del Consorzio. L'idea è trasferire il personale a qualche ente locale, vista la funzione pubblica che svolge. «Ma l'operazione è complicata - commenta Davide Camuccio, della Filctem Cgil - cozza con la normativa, come fanno a portarla in porto in due mesi? Così non si affronta il problema e si rischia di perdere 23 lavoratori e un servizio indispensabile per la città». L'intera vertenza allarma il sindacato. «Non c'è ancora nulla di concreto».
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Il Gazzettino