In previsione 20 assunzioni tra medici e infermieri

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I DATI
TREVISO Il pronto soccorso della Giovanni XXIII sarà in linea con quello di Vittorio Veneto. Per farlo girare al meglio, la casa di cura assumerà una ventina di persone, tra medici e infermieri. Come previsto dalle schede ospedaliere, nella struttura di Monastier verrà sempre garantita la stabilizzazione dei pazienti, le procedure diagnostiche, i trattamenti terapeutici, il ricovero o il trasferimento urgente in un centro di livello superiore, in primis il Ca' Foncello. L'Usl e la casa di cura concorderanno protocolli per ogni patologia. La Giovanni XXIII ha le carte in regola. La struttura è dotata delle unità necessarie a supporto del pronto soccorso: Medicina, Chirurgia generale, compresa quella vascolare, il servizio di Anestesia, l'Ortopedia, i servizi di radiologia e le guardie attive. Il bacino di utenza disegnato per il pronto soccorso di Monastier comprende il territorio di quattro comuni, la stessa Monastier, Roncade, San Biagio e Zenson, per un totale di oltre 33mila abitanti (7.231 con più di 75 anni, il 22%) e quattro case di riposo. In linea teorica il bacino di un'area di emergenza-urgenza dovrebbe arrivare almeno a 80mila abitanti. Ma è anche vero che il pronto soccorso della Giovanni XXIII non si limiterà ad accogliere i pazienti residenti nei quattro comuni inseriti nella lista. Il numero di accessi previsto, 20mila all'anno, è in linea con quanto dettato dalle schede ospedaliere. Così come la presenza di letti per l'osservazione breve intensiva: ce ne saranno sei. L'unico parametro che sembra ballare è quello della distanza tra il centro e il dipartimento di emergenza e accettazione di riferimento, cioè il pronto soccorso del Ca' Foncello. Il tempo di percorrenza dovrebbe superare l'ora. Tra la Giovanni XXIII e l'ospedale di Treviso, invece, ci sono una ventina di chilometri percorribili in poco meno di mezz'ora. Ma certo non pare un ostacolo insormontabile. (m.f.)

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Il Gazzettino