«In piazza nessuno ci protegge»

«In piazza nessuno ci protegge»
É forte la reazione dei sindacati di polizia di Padova e Vicenza in...

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É forte la reazione dei sindacati di polizia di Padova e Vicenza in merito agli ultimi scontri di piazza dove si sono registrati diversi agenti feriti. A Padova, venerdì scorso in via Beato Pellegrino, a seguito degli scontri con i no global quattro poliziotti del Reparto mobile hanno riportato cinque giorni di prognosi, Pasquale Scognamiglio della Digos 10 giorni di prognosi e il capo della Mobile, Marco Calì, quindici giorni per un calcio in pieno volto. Intanto, ieri, sui muri di via Gaspara Stampa in pieno centro storico, sono apparse delle scritte contro il capo della Mobile (Calì feticista) e contro la polizia come Acab. «In piazza può accadere di tutto - ha esordito Mirko Pesavento segretario del Sap - ma i poliziotti non sono protetti. Alcuni manifestanti ci sfidano con caschi, mazze, scudi, petardi e fumogeni. In questo modo non si garantisce ai normali cittadini di protestare in maniera civile. Diciamo basta e invitiamo prefetto e questore a gestire meglio l'ordine pubblico». Le sigle sindacali della polizia hanno espresso il loro pensiero in un comunicato congiunto. "A Padova prima, con lo “sciopero sociale”, a Vicenza poi con la manifestazione degli antagonisti in protesta contro la presenza in città di Roberto fiore e Forza Nuova, abbiamo assistito ad una gestione dell'ordine pubblico che definire fallimentare e raffazzonata sarebbero eufemismi. Errata dislocazione del personale, funzionari che si sovrappongono nel dare ordini e disposizioni, e per non farsi mancare nulla, le solite sceneggiate concordate e portate in scena, ad uso e consumo dell'ego di antagonisti e funzionari, sulla pelle però delle “comparse”, il personale dei Reparti Mobili e quello degli altri uffici impiegati a vario titolo, comparse che come noto guadagnano meno di quelle di Cinecittà, e che l'incolumità la rischiano davvero, e non solo per finzione". E sui funzionari di polizia, nel comunicato attaccati dalle sigle sindacali, Pesavento ha aggiunto: «Non vogliamo attaccare i funzionari, ma è altrettanto vero che l'ordine pubblico va riorganizzato. Sono necessarie regole certe per evitare i soliti feriti tra i poliziotti dei Reparti mobile». E così le single sindacali vogliono dire ..."Basta a questo genere di non-gestione. Basta ai Reparti Mobili utilizzati come valvola di sfogo per le pulsioni di ragazzotti e ormai anche signori attempati. Basta ad assistere inerti alla preparazione delle "testuggini" antagoniste, con i soliti noti lasciati liberi di travisarsi, indossare caschi, preparare fumogeni e bombe carta. Basta alla tolleranza nel far giungere nei luoghi preposti alle manifestazioni, i soliti furgoni carichi di aste, spranghe bastoni, oltre che pessima musica".
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Il Gazzettino