In mille all'addio a Gas

In mille all'addio a Gas
Uno striscione bianco con la scritta "Ciao Gas" appeso all'esterno...

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Uno striscione bianco con la scritta "Ciao Gas" appeso all'esterno della chiesa e almeno un migliaio di persone a salutarlo per l'ultima volta, tra facce sconvolte e volti increduli. Dire addio a una persone come Andrea Gasparotto, il 20enne morto venerdì scorso a Cimpello in seguito a un incidente stradale, è sempre difficile. Per qualcuno quasi impossibile, come è successo ieri agli amici di sempre, gli ex compagni di scuola e quelli di basket che, con la divisa arancio-nero della 3S Cordenons, a stento riuscivano a trattenere le lacrime. Per non parlare della famiglia, unitissima nel dolore: il papà Claudio, la mamma Luisa e i fratelli Andrea, Marco e Matteo. Guardano attoniti la bara del loro caro entrare lentamente in chiesa. È un'immagine straziante, la stessa che don Davide Gambato (ha celebrato il funerale con don Renzo e don Natale), cerca di rendere meno dolorosa durante l'omelia. «Non ci sono parole - allarga le braccia il parroco -. Tanto è il tormento e lo sconcerto. Abbiamo perso un figlio, oltre che un grande amico». Nei giorni scorsi don Davide ha ripercorso quel tratto di strada in cui Gasparotto ha trovato la morte: «Avevo lo sguardo fisso su quel dramma, perché immaginavo Andrea e Bryan felici e contenti mentre erano in macchina. Chissà cos'è successo poi... Magari una piccola distrazione e adesso stiamo a parlare di un ventenne che non c'è più. Una certezza, però, ce l'ho: Gas oggi continua a fare la sua partita. Andrea - dice rivolgendosi ai tantissimi presenti - non vive più vicino a voi, ma è con voi. Nessuno ve lo potrà più portare via». Quindi l'appello finale: «Difendete la vita, non sprecatela. Fatelo per lui». Al termine della cerimonia non sono mancati i messaggi all'indirizzo di Luisa, la mamma di Andrea, che insegna alle elementari di Fiume Veneto. «Maestra - recita uno di questi - appena ho saputo di quell'incidente, ho pensato subito a quanto tu potessi sentirti triste. Cerca di essere contenta: tuo figlio è ormai un angelo». Un altro diceva così: «Da venerdì il cielo è più luminoso. Da lassù Andrea proteggerà per sempre la tua famiglia: continuerà a palleggiare, come ha sempre fatto». E quindi l' applauso di commiato.

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Il Gazzettino