Quasi duecento persone alla caccia di una novantina di biciclette. Ancora una volta grande partecipazione all'asta delle biciclette che si è tenuta all'Istituto vendite...
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In tanti infatti acquistano le biciclette per poi sistemarle, magari grazie ai pezzi recuperati da qualche altra bici presa all'asta, e rivenderle. Le biciclette, che sono quelle raccolte dal comune di Padova e non reclamate (l'asta non è dunque il posto giusto per andare a caccia del mezzo rubato), vengono vendute viste e piaciute. La prima offerta è di dieci euro, poi si sale di cinque in cinque, mostrando la paletta numerata che si può ritirare all'ingresso lasciando un documento. La maggior parte viene aggiudicata per una trentina di euro (cui va aggiunto il 18% di diritti d'asta), ma si arriva spesso oltre i 60 e a volte anche oltre i cento, per mezzi magari più pregiati. Si paga subito e si deve portare a casa la bicicletta dopo l'asta. Un rito che si ripete quattro volte l'anno, ogni tre mesi, quando i magazzini del comune scoppiano per la presenza di troppe bici. Regole semplici per quella che è l'asta giudiziaria sicuramente più affollata: «Io commercio in auto e quindi per lavoro sono spesso qui - racconta Paolo Polettini - Per le biciclette vengo per passione ed è sempre pieno. Ogni tanto si trova anche qualche bella bicicletta, alcune arrivano a 200 euro, ma ce ne sono altre che non valgono molto e arrivano a quotazioni interessanti».
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Il Gazzettino